Bendis e Oeming: il prossimo ciclo di Powers sarà come un nuovo esordio
Dall'influenza della serie tv sul fumetto alla ricerca ossessiva dello stile perfetto di disegno: Brian Bendis e Mike Avon Oeming parlano di Powers
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Protagonista la coppia creativa di Powers, composta da Brian Michael Bendis e Michael Avon Oeming che hanno risposto, come potete apprezzare nella traduzione che vi proponiamo, a domande sulla serie TV che abbiamo visto questa primavera, sul nuovo ciclo di storie che i due stanno realizzando e sul rapporto tra le due diverse versioni.
[caption id="attachment_46104" align="alignright" width="198"] Powers #5, copertina di Michael Avon Oeming[/caption]
Bendis - Certo, il fatto di aver realizzato lo show influenza il modo in cui scriveremo il fumetto. Non c'è alternativa. Siamo impegnati sia nella scrittura della prossima graphic novel che nell'elaborazione di quel che dovrà essere la seconda stagione. Il nuovo volume che stiamo pensado sarà una finestra d'entrata per chi ha visto le prime dieci puntate in tv. Come potrebbe essere diversamente?
Attenzione, non abbiamo intenzione di fare un reboot o di stravolgere i personaggi come li abbiamo costruiti sinora. Semplicemente cercheremo di raccontare la storia più accogliente possibile per gli spettatori che volessero saltare assieme a noi sul treno della serie a fumetti. Come se si trattasse di un nuovo primo numero, che deve accogliere la migliore storia possibile e la migliore versione esistente mia e di Mike.
Oeming, a proposito di versioni di se stesso, ha discusso il proprio processo di adattamento negli anni allo stile che le storie di Powers necessitano.
Ho dovuto buttare via materiale per almeno un paio di numeri, ai tempi, prima di trovare la giusta chiave stilistica per disegnare Walker e Deena. Con l'andare della storia ho imparato tanto e sono decisamente cresciuto. Il fumetto stesso è cambiato e ha preso direzioni imprevedibili nei suoi quindici anni di vita, il che è sempre stato un bene, mantiene la cosa interessante. Diverse volte ho pensato che fossimo arrivati alla fine del cammino di Powers, perché i personaggi erano ormai all'angolo. Ora eravamo al punto in cui bisognava davvero ripartire, in qualche modo. Fare un passo indietro.
Bendis - Più volte, Mike mi ha chiesto di poter ridisegnare il primo anno di Powers. "Hitchock ha rigirato un paio dei suoi vecchi film, no?", mi diceva. Tutti riguardano il proprio lavoro e ci vedono nei difetti. Non è facile lasciar andare e pensare a fare meglio la volta successiva, ma è quel che va fatto. Ne parlammo, comunque, di questa voglia di ridisegnare.
Oeming - Quasi sempre, è la prima cosa che faccio quando mi trovo per le mani i miei lavori: cerco subito le cose che non vanno. Ogni tanto vedo anche qualcosa che mi piace, ma di solito torno a guardare e il primo pensiero è di rifare da capo. Oppure, al contrario, mi domando perché non sappia più fare cose che dieci anni fa ero in grado di fare. E così entro in un circolo vizioso di insicurezze di insoddisfazioni che, però, mi spingono sempre a dare il massimo per migliorarmi.
Fonte: Comic Book Resourcese