Ben Affleck dalla rinuncia alla regia di The Batman a Justice League: "L'esperienza peggiore"

Ben Affleck è tornato a parlare con il LA Times di alcuni degli aspetti più burrascosi legati alla sua vita, da The Batman a Justice League

Redattore per badtaste.


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Ben Affleck è tornato a parlare con il Los Angeles Times di alcuni degli aspetti più burrascosi legati alla sua vita.

L'attore ha prima di tutto parlato dei motivi dietro l'addio al film su Batman che avrebbe dovuto dirigere e interpretare:

La regia di Batman è un ottimo esempio, perché mi ha fatto pensare: "Non mi renderà felice. Dovrebbe farlo qualcuno che possa amarlo". Dovresti sempre amare quello che fai, probabilmente lo avrei fatto a 32 anni, ma mi trovavo in un momento in cui ho iniziato a rendermi conto che non ne valesse la pena.

Ha poi parlato di Justice League:

Justice League ha rappresentato il punto più basso in assoluto. Si è trattata di un'esperienza brutta a causa di un misto di cose: la vita privata, il divorzio, lo stare sempre lontano da casa, l'agenda troppo piena, la tragedia personale di Zack [Snyder, che perse una figlia durante le riprese] e poi le riprese aggiuntive. È stata l'esperienza peggiore, terribile. Rappresentava tutto ciò che non amavo di questo mondo, è stato lì che ho pensato: "Ho chiuso".

In un'altra intervista Affleck ha parlato del suo ritorno in The Flash, spiegando che proprio nel film di Andy Muschietti sono presenti le scene preferite nei panni del personaggio che abbia mai girato. Ha infine ribadito il suo addio a Batman definendo le riprese aggiuntive di Zack Snyder’s Justice League e il set di The Flash come “un ottimo modo per finire la mia esperienza con quel personaggio".

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