Beast Games: 5 concorrenti fanno causa a MrBeast e Amazon, accuse di molestie e maltrattamenti sul set

Dopo le rivelazioni di agosto, cinque concorrenti anonimi del reality Beast Games hanno deciso di fare causa a MrBeast e Amazon

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

Nuova tegola sulla partnership tra lo YouTuber MrBeast e Amazon prima ancora che il reality show Beast Games sia uscito su Prime Video (non è stata ancora annunciata una data di uscita): dopo le rivelazioni di agosto sulle condizioni sul set in cui si sono ritrovati alcuni concorrenti del programma, ora è stata presentata una class action per conto di cinque di questi concorrenti (anonimi) in cui si afferma che siano stati sottoposti a maltrattamenti, molestie e altro durante le riprese.

La denuncia è stata depositata lunedì presso la Corte Superiore di Los Angeles e afferma che il budget di Beast Games sia di circa 100 milioni di dollari: il reality prevede che oltre mille partecipanti competano per un premio di 5 milioni di dollari. Nella causa si chiede che Amazon e la società di MrBeast paghino compensi e spese che si afferma non siano stati corrisposti, oltre a un risarcimento danni.

"Sebbene i partecipanti fossero consapevoli, al momento della firma del contratto, di trovarsi di fronte a una competizione potenzialmente lunga e impegnativa, affermano che in realtà l'impegno sia stato molto più gravoso di quanto si aspettassero", si legge in una dichiarazione dei legali depositata insieme alla causa. "Diversi concorrenti sono finiti in ospedale, mentre altri hanno riportato complicazioni fisiche e mentali, essendo stati sottoposti a maltrattamenti cronici, umiliazioni e, per le concorrenti donne, condizioni di lavoro ostili". I dettagli sulle accuse di molestie sono stati oscurati per motivi di privacy.

Una querelante, identificata come "Concorrente 5", dichiara: "Volevo partecipare perché ero una fan di MrBeast e i suoi video mi avevano fatto stare bene durante la pandemia di COVID-19. Mi aspettavo di essere messa alla prova, ma non pensavo che sarei stata trattata così — come fossi meno di niente. E come una delle donne, posso dire che è sembrato un ambiente assolutamente ostile per noi. Onestamente non avrebbero potuto rispettarci meno — come persone, figuriamoci come dipendenti — nemmeno se ci avessero provato".

Fonte / Variety
Continua a leggere su BadTaste