Baz Luhrmann pianifica di tornare sul set del biopic di Elvis a fine anno, nel frattempo pubblica una canzone

Baz Luhrmann pianifica di tornare sul set del suo biopic di Elvis a fine anno, e spiega come potrebbero svolgersi le riprese. Intanto pubblica una canzone

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Baz Luhrmann ha pubblicato una nuova canzone, o meglio una nuova versione della sua hit Everybody's Free (To Wear Sunscreen), presente nell'album Something For Everybody. La canzone originale, uscita nel 1999, era basata sul saggio del 1997 scritto da Mary Schmich e salì in vetta alle classifiche inglesi e irlandesi, ispirando numerose parodie.

Questa nuova versione è ovviamente legata all'attualità dell'emergenza Coronavirus: anche Sunscreen è in spoken word, ed è in gran parte basata sul discorso della Regina Elisabetta II rivolto ai suoi sudditi qualche settimana fa, oltre che su "We'll Meet Again" di Vera Lynn.

Potete sentirla qui sotto:

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Ed ecco la canzone originale:

In una lunga intervista pubblicata su Deadline, il regista parla poi del biopic di Elvis, le cui riprese stavano per iniziare quando Tom Hanks ha contratto il Coronavirus e l'intera produzione è stata fermata:

In questi giorni stai pescando, quando in realtà dovresti essere sul set del tuo film su Elvis. Come ti senti?

La parola "astratto" sembra corretta. Dove mi trovo ora, nella mia proprietà con vista sul fiume, insieme ai miei figli, dove peschiamo, vediamo film e passiamo il tempo come non facevamo da molto tempo... è assurdo. Sono sicuro che tantissime persone stanno vivendo questa situazione trovando dei risvolti positivi, ma noi ci sentiamo veramente fortunati sapendo quello che stanno passando molte persone là fuori. Per questo uso la parola "astratto": non posso dire di sentirmi alla grande, perché come potrei? Viviamo in un momento astratto.

Anche "surreale" potrebbe essere il termine giusto. Dopotutto è sul set del tuo film che Tom Hanks ha contratto il Coronavirus sconvolgendo il mondo. Com'è stato?

La cosa interessante è che un mese prima era avvenuto un incidente di basso profilo. Una famiglia aveva avuto il Coronavirus proprio dove erano alloggiati tutti. Per questo entrammo in contatto con il Dr. Wattiaux, un medico della Gold Coast nel Queensland, e anche con il premier Annastacia Palasczuk. Ho lavorato con lei, è il governatore. Ero pronto per iniziare le riprese il lunedì, stavamo facendo le prove generali di una scena: avevamo costruito lo showroom di Las Vegas, Tom Hanks guidava Austin Butler (Elvis). Una scena in cui praticamente centinaia di ragazze baciavano Elvis, uno spettacolo degli anni settanta. Tom doveva condurlo tra la folla. Improvvisamente vedo il mio produttore Patrick mcCormik sul set, aveva la stessa espressione che aveva avuto la settimana prima. Pensai: qualcosa non quadra. Sapete cosa è successo dopo. Tom e Rita hanno gestito questa cosa benissimo, e siamo stati fortunatissimi ad avere questo collegamento diretto con il capo delle malattie infettive, perché così hanno chiuso immediatamente tutto il paese. Non voglio fare confronti con gli Stati Uniti, ma qui in Australia il sistema sanitario è davvero robusto. Hanno fatto bene. L'unico aspetto positivo di quanto ci è accaduto è che la vicenda di Tom Hanks ha avuto un rilievo globale, ha attirato l'attenzione in particolare negli Stati Uniti. Si sono resi conto che stava succedendo davvero.

[...] Insieme al Dr. Wattiaux controllammo tutti i video che avevamo registrato quel giorno, per capire chi aveva toccato Tom durante le riprese, oppure chi gli era stato vicino per un certo periodo di tempo. Rita Wilson si era esibita a Sydney quel weekend, alla Opera House. Lui l'aveva raggiunta venerdì, e l'infezione era avvenuta nel weekend. Era stato sul set solo quel lunedì, e mettemmo in quarantena tutte le persone coinvolte, inclusi me e Austin, per due settimane. Testarono tutti noi, noi non mostravamo sintomi ma i poveri Tom e Rita vennero ricoverati in ospedale.

[...] Alla fine, abbiamo scoperto che nessuno nella troupe era stato infettato. Poi però hanno chiuso tutto lo stato. In Australia hanno fatto un lavoro straordinario per abbattere la curva, penso siano tre giorni che non ci sono più nuovi casi. Insieme alla Nuova Zelanda siamo stati in grado di gestire molto bene la situazione.

Luhrmann parla poi di come si potrebbe ripartire con le riprese di film e serie tv:

C'è una serie molto popolare che viene girata a Melbourne, Neighbours. Hanno riiniziato le riprese, applicando una serie di misure. Troupe ristrette, e alcuni membri della troupe fanno anche da comparse. Stiamo ragionando su piani simili, ma non torneremo sul set prima della fine dell'anno se tutto andrà bene. Hanno appena fissato una nuova data d'uscita per il nostro film. Può succedere di tutto, ma stiamo cercando di capire dei metodi. Non serve che siano sempre tutti sul set, probabilmente rallenterà il processo di realizzazione di film e serie tv, ma non capiterà solo a noi. Qualsiasi industria dovrà ripensare ai propri processi. [...]

Una cosa che ho detto al Dr. Wattiaux è: come registi, noi siamo in grado di creare l'illusione della folla. Siamo abituati ad andare sul set, nel bel mezzo del nulla, e isolare tutti quanti per mesi mentre realizziamo un film. Siamo come un caravan, un circo, e l'idea di isolare noi stessi e minimizzare il contatto con il mondo esterno è qualcosa di molto reale per noi. Stiamo pensando a modi alternativi per lavorare sul set, e intendo far vagliare ogni mia idea al Dr. Wattiaux, in modo che possa analizzare l'intero processo di realizzazione del film. Abbiamo tempo fino alla fine dell'anno. Se le cose andassero bene, potremmo assolutamente riiniziare a girare il film a fine anno.

L'idea è quindi di fissare una data di inizio delle riprese, e assicurarti che chiunque venga a lavorare sul set si sia pre-isolato per due settimane?

In mancanza di un vaccino, la cosa importante è sottoporsi ai test e assicurarsi che lo stato dove stai girando il film sia in grado di gestire un'eventuale ritorno dell'epidemia. Nel momento in cui un gruppo di persone si isolano per 14 giorni ed escono dall'isolamento senza casi, puoi star certo che saranno al sicuro.

Nel film, il regista candidato all'Oscar Luhrmann ("Il grande Gatsby", "Moulin Rouge!") esplorerà la vita e la musica di Presley, attraverso la lente del suo enigmatico manager, Colonnello Tom Parker, interpretato dal due volte premio Oscar Tom Hanks ("Forrest Gump", "Philadelphia"). La storia approfondirà la loro complessa relazione di oltre 20 anni, dall'ascesa alla fama di Presley fino alla sua celebrità senza precedenti, sullo sfondo di un panorama culturale in evoluzione e della perdita di innocenza in America.

Luhrmann dirigerà il film da una sceneggiatura scritta da lui stesso e Craig Pearce. La produzione è sempre di Luhrmann insieme alla pluri-vincitrice dell’Oscar Catherine Martin ("Il grande Gatsby", "Moulin Rouge!") - che ricoprirà anche il ruolo di scenografa e costumista del film - Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss. Andrew Mittman sarà il produttore esecutivo.

Le riprese principali si svolgeranno nel Queensland, in Australia, con il sostegno del governo del Queensland, Screen Queensland, e del programma Australian Government’s Producer Offset. Il film sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

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