Batman: gli autori DC Comics celebrano 80 anni di storie | Comic-Con 2019
Ottant'anni di Batman: la DC Comics riunisce sul palco gli autori odierni delle sue storie per discutere della grandezza del personaggio
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ecco perché Tom King, Mitch Gerads, Cecil Castellucci, Brad Walker, Peter J. Tomasi, Scott Snyder e Greg Capullo si sono riuniti sul palco per parlare a titolo personale del loro rapporto con il Cavaliere Oscuro.
King - I miei genitori mi comprarono Il ritorno del Cavaliere Oscuro quando ero giovanissimo. Quel fumetto mi ha cambiato la vita ed è ancora oggi il mio preferito di Batman.
Gerads - Avevo due fratelli maggiori, ed è sostanzialmente grazie a loro che ho conosciuto il personaggio. E poi, chi si ricorda le tazze sui super eroi di Burger King?Castellucci - Per me tutto inizia con Adam West. Adoravo la serie così tanto che lo invitai alla mia festa di compleanno. Così, mia madre cucì un costume da Batman per mio padre e lui mi regalò delle raccolte di storie di Batman della Golden e della Silver Age.
Walker - Ci ho pensato molto ultimamente, e credo che tutto sia iniziato per me con Detective Comics. La serie era esaltante ai tempi di Una morte in famiglia, in seguito ci fu il film dell'89 e poi il cartone animato. Mi sembrava di non poter sfuggire a Batman, e mi ci sono immerso per anni e anni, da bambino.Tomasi - Credo che anche per me sia stata la serie con Adam West, anche se erano le repliche. A fumetti, mi sono appassionato nel periodo di Jim Aparo. L'energia che infondeva nei personaggi era pazzesca.
Snyder - Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Anno Uno mi hanno reso un fan istantaneamente. C'era sempre un senso di svantaggio, perché nel suo nucleo, Batman è un tizio che soffre per una tragedia. I suoi genitori sono morti per una stupidaggine. Eppure, lui ribalta la propria vita e fa di questa cosa un motore e una motivazione.
Capullo - Un cugino più grande mi regalò i miei primi fumetti di Batman. Le storie che davvero mi regalarono un brivido, però, come per Scott, furono quelle de Il ritorno del Cavaliere Oscuro. Obbligavo i miei amici a leggerlo. Per me rimarrà sempre un capolavoro. Più si diventa vecchi, più ci si immedesima. Una storia che non smette mai di stupire e appassionare.
Capullo, inoltre, difende la serie del '66 con Adam West: nonostante fosse ingenua e kitsch, per lui era qualcosa di molto serio.
Castellucci - E quello era un Batman estremamente gentile. Poi fatemi applaudire alle donne che vi apparivano. Catwoman era un avversario formidabile.
King - Ricordo di una volta che ero dai miei nonni e guardavamo le repliche. Un episodio in cui c'era Re Tut che chiudeva Batman in una tomba. Pensai di aver visto l'ultimo episodio, perché non c'era modo, secondo me, di uscire da là dentro.
Walker - Adoro rivedere i vecchi prodotti su Batman. Hanno messo su Blu-ray la serie animata, e la guardo prima di andare a dormire. Per me fu una cosa enorme e, all'epoca, ero anche potentemente appassionato ai fumetti.
Capullo - Ho fatto vedere al mio figlioccio più grande la serie del '66. Una volta che si è abituato, non poteva farne a meno. L'ha adorata, per quanto fosse un po' scema. E, sentite... a me piace ancora adesso.
Gerads - C'è un episodio in due parti del cartone animato che racconta le origini di Robin. A un certo punto, guardandolo, mi ricordo che mi avvicinai tanto al televisore che vi picchiai contro la testa e dovettero portarmi all'ospedale.
King - Quel che rende pazzesco il personaggio di Dick Grayson, secondo me, è che ha esattamente le stesse origini di Batman. Lui è l'ottimista per eccellenza dell'Universo DC. La sua storia racconta come le attenzioni di un buon padre o di un amico possano migliorarti. Il più grande risultato di Batman è stato creare qualcuno che non sia affatto come Batman.
Snyder - Concordo al cento percento. L'autocoscienza è il dono più grande in assoluto.
Tomasi - E la cosa grandiosa di Batman e Robin è che è molto facile scrivere una storia che funzioni per tutti e due. Questa è la grandezza di quei personaggi. Ho desiderato ardentemente portare Damian nelle trame di Detective Comics. Lasciare Batman da solo mi rende un po' ansioso. Amo il modo in cui litigano. Damian è davvero il Robin perfetto se hai bisogno di qualcuno che abbia tutti i talenti e le abilità del caso ma che sia comunque un bambino di dieci anni in giro di notte.
Snyder - La cosa che mi piace del modo in cui scrivi il suo personaggio è che la sua storia si collochi perfettamente nell'arco evolutivo di Batman. Sta cercando di addestrare qualcuno che sia meglio di lui.
Castellucci - Arrivo sul personaggio di Batgirl durante Year of the Villain, e lei sta per essere scossa davvero nel profondo. Quel che amo di Batgirl è che funziona per conto suo e non ha la classica connessione con la Bat-famiglia.
Snyder - Credo che quel che rende Batman così longevo è il fatto che sia molto semplice. Tutti noi prendiamo gli elementi della nostra vita che ci danno motivazioni per andare avanti e li sfruttiamo per riuscirci. Il nucleo concettuale del personaggio è semplicissimo. Con Last Knight on Earth, chiuderemo il suo cerchio. Avremo a che fare con un futuro in cui tutti decidono che i cattivi sono i pastori della società. Adoro questa storia e ne sono orgoglioso. Credo davvero che sia la migliore che io e Greg abbiamo realizzato.
In chiusura, a ognuno è stato chiesto di citare il proprio avversario preferito di Batman, o di uno dei personaggi che gli gravitano attorno, preferito: per King si tratta di Kite-Man; Gerads ha nominato il Professor Pyg; Castellucci parla di un nuovo personaggio che vedremo nella sua run di Batgirl; Walker confessa una passione per i nemici mostruosi, come Man-Bat e Clayface; Tomasi non ne ha uno fisso, varia a seconda delle storie che scrive; Snyder ama scrivere nuovi avversari, ma anche il Joker; Capullo ne elenca molti, ma si dice entusiasta di poter disegnare Bane.
Fonte: CBR