Batman: Endgame - Scott Snyder riscrive le origini di Joker

La vera natura di Joker secondo Scott Snyder, che al termine del ciclo Endgame rivelerà le origini della nemesi di Batman

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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[caption id="attachment_44615" align="alignright" width="198"]Batman #38 Copertina Batman #38, copertina di Greg Capullo[/caption]

Qualche tempo fa, vi abbiamo riassunto un'intervista a Scott Snyder in cui l'autore spiegava la sua visione del Joker come personaggio e dava qualche anticipazioni su Endgame, il ciclo che vede l'arcinemesi di Batman totale mattatore, pronto a rivelare la propria identità ben al di là di quel che noi e l'Uomo Pipistrello abbiamo imparato su di lui in tanti anni di storie. Lo sceneggiatore è tornato in tempi recentissimi sull'argomento con interessanti aggiornamenti, alla luce del proseguimento della storyline, e ha affermato che presto sapremo quali siano le vere origini del Joker. Attenzione, che gli spoiler sono abbondanti e inevitabili. Quindi, intrepido lettore, ritieniti avvisato.

La scoperta che il virus Joker ha la capacità di curare il suo creatore mentre uccide lentamente tutti gli altri, rende il personaggio uno sconosciuto agli occhi di Batman. Lo aveva detto che in realtà nessuno aveva mai capito chi fosse davvero, e aveva ragione. Joker è un mistero molto più grande di quanto potessimo immaginare, è questo totale sconosciuto che però è del tutto consapevole della personalità di Bruce, delle sue debolezze. Non credo che ci sia qualcosa di più inquietante di qualcuno che sa perfettamente cosa ti spaventa e ha tutte le intenzioni di mostrartelo.

Un Joker, nella sua follia, molto più lucido di quanto non sia mai stato. E un Joker che, secondo Snyder, non è mai stato veramente pazzo, solo totalmente malvagio. La gente lo crede un folle perché si tratta di una categoria comprensibile, rassicurante, che aiuta a non pensare quanto oscuro possa divenire l'animo umano pur rimanendo del tutto sano. Le ragioni per cui fa quel che fa si trovano tutte nel suo rapporto con Batman, nel suo essere un riflesso oscuro di un eroe. Sono ragioni di un uomo senza cuore, puramente malefico, ma perfettamente sensate nel suo sistema di valori del tutto amorale. In Batman #38, Snyder ha poi scritto il debutto di Crazy Quilt nell'universo New 52: un recupero del passato che apparentemente cozza con la creazione di nuovi avversari cui stiamo assistendo.

[caption id="attachment_44616" align="alignleft" width="195"]Batman #39 Copertina Batman #39, copertina di Greg Capullo[/caption]

Endgame è la mia idea di una celebrazione del settantacinquesimo anniversario di Batman. E di Joker, ovviamente. L'uso di un personaggio come Crazy Quilt era semplicemente perfetto, perché è terribilmente frankensteiniano. Èl stato vituperato per anni, sin dalla sua creazione negli anni quaranta, ma avevo bisogno di una figura come la sua, di una sorta di dottore completamente pazzo che Batman potesse incolpare per la natura del Joker, per questo suo potere di guarigione omicida. L'ho reso credibile, nella sua follia, in modo da poter smontare la teoria razionale di Bruce, da renderlo l'agente del caos che apparentemente spiega come Joker abbia guadagnato questo potere, ma alla fine rivela che il virus, era già dentro di lui, nel suo midollo, molto prima che Quilt ne attivasse le potenzialità e gli effetti.

Snyder ha anche parlato della copertina di Greg Capullo che accompagnerà il numero #40 di Batman. Evocativa e terribilmente epica, è una delle preferite dallo sceneggiaore.

Ho detto a Greg che volevo comunicare la sensazione che la storia fra Batman e Joker fosse diventata potentemente e totalmente mitologica. Volevo un'immagine che potesse star bene su una vetrata di una cattedrale, che raccontasse come i due personaggi stiano in realtà combattendo una battaglia senza tempo, in qualche modo eterna.

Un altro aspetto interessante è il livello di minaccia del Joker, che con Endgame è cambiato sia di intensità che di natura. I due grandi antagonisti si sono sempre sfidati su un piano tutto sommato terreno, soprattutto paragonato alla natura delle altre coppie eroe/nemesi che abitano l'Universo DC. Ora, invece di contrastare Batman con l'uso della sua genialità malvagia, di superarlo in una perversa gara di intelligenza e furbizia, Joker è divenuto una minaccia enorme, un essere sovrumano e addirittura immortale. Un cambiamento decisamente epocale del rapporto tra queste due figure antagoniste.

[caption id="attachment_44617" align="alignright" width="191"]Batman #40 Copertina Batman #40, copertina di Greg Capullo[/caption]

Dick e Bruce non lo dicono ad alta voce, ma la domanda li perseguita: abbiamo perso la nostra occasione di ucciderlo? Oppure il Joker ha sempre avuto questa sostanza nel proprio corpo e liberarsene in modo definitivo è sempre stato impossibile?

Questo dubbio e la scoperta di come stiano le cose ora come ora sono il punto centrale della storia. Joker è un personaggio su cui ci sono molte più cose da sapere di quanto abbiamo mai immaginato. Sempre che sia tutto vero quel che racconta, come ormai sembrerebbe. Ad aggiungere inquietudine c'è il motivo per cui ha deciso proprio ora di rivelarlo a Bruce: la sua convinzione che la più grande paura e preoccupazione di Batman sia la propria mortalità.

Dopo aver cercato di trasformarsi in un simbolo che sopravviverà al suo corpo e alla sua stessa esistenza, sente che la vecchiaia e la debolezza gli porteranno via quello che ha, quello che rappresenza, sente di non poter continuare a proteggere gli innocenti. Bruce è un uomo e ha i suoi limiti... e il Joker glielo ricorda nella maniera più perversa: svelandogli che il suo incubo peggiore, il suo nemico più acerrimo, sopravvivrà per sempre.

Fonte: Comic Book Resources

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