Batman: Creature of the Night e il ritorno di John Paul Leon dopo la malattia
John Paul Leon torna al tavolo da disegno dopo nove anni di grossi guai di salute, e così giunge finalmente a conclusione Batman: Creature of the Night
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Tra le difficoltà che hanno portato a questa proroga che sembrava indefinita ci sono i problemi di salute di Leon, che è dovuto restare a lungo lontano dal tavolo da disegno per sconfiggere il cancro una terza volta, prima di termine il lavoro.
Leon - Non riesco a credere che siano già passati così tanti anni. Devo dire che quando ho iniziato a lavorare in questo ambiente, all'epoca di Terra X per la Marvel, pensavo a me venticinque anni dopo più o meno nella posizione in cui mi trovo oggi. Mi ricordo che quando mi sono laureato ci chiesero di compilare dei questionari, non ricordo relativi a cosa. Tra le domande, si chiedeva di dire dove ci vedessimo nel giro di vent'anni e quali fossero i nostri obiettivi. Ricordo che risposi qualcosa tipo: "Costruirmi una buona carriera ed essere stimato dai miei colleghi.
Batman: Creature of the Night ha rappresentato una sfida per molte ragioni. Per molto tempo, io e Kurt Busiek abbiamo lavorato senza scadenze e senza una tabella di marcia. La DC non aveva realmente annunciato il progetto, quindi non avevamo granché fretta. Poi, sia io che Kurt abbiamo avuto la sfortuna di essere colpiti, contemporaneamente, da problemi di salute, non appena sono arrivati gli annunci. La cosa ha fatto del tutto saltare i piani, e io mi sono trovato a tornare al lavoro solo quando mi è stato fisicamente possibile. Il resto del tempo l'ho passato a riprendermi.Tuttavia, sono davvero felice di rimettermi all'opera. Kurt ha scritto una grande sceneggiatura, e questa è la prima delle molte storie che disegnerò nel prossimo futuro, dalle matite ai colori.
Senza scendere troppo nei dettagli, i miei guai di salute sono iniziati nel 2008, quando mi hanno diagnosticato per la prima volto un cancro al colon-retto al secondo stadio. Da allora sono passato, a singhiozzo, attraverso diversi trattamenti: chemio, radiazioni e chirurgia. Dal 2012 mi hanno dichiarato guarito, finché nel 2018 sono tornato in chemioterapia, durata sino al gennaio di quest'anno. La terapia sta andando bene, i valori del mio sangue sono stabili e in certi casi anche migliorati. E, tutto considerato, sono abbastanza in forze.
Leon si ritrova a tornare a lavorare nell'epoca delle anteprime su Internet. Trovare le proprie tavole pubblicate in rete, dice, è sia un vantaggio che uno svantaggio. Da un lato, poter ottenere un feedback sul proprio lavoro in tempi rapidi è utilissimo. Dall'altro, l'applauso o la critica istantanei creano un circolo chiuso pericoloso in termini di appagamento, durante il lavoro.
D'altro canto, da lettore e fan, Leon è entusiasta di vedere artisti che stima pubblicare nella fase di work in progress sulle loro pagine.
Leon - Nel corso di questi trent'anni di carriera ho imparato che trarre spunto dalla mia vita impedisce ai miei disegni di diventare di maniera. E non lo faccio abbastanza. Non si può aspettare l'ispirazione, bisogna mettersi a lavorare con la speranza che ci raggiunga durante il processo. Non posso verificare ogni volta se sono ispirato o meno, ma posso controllare il livello di concentrazione che metto nel lavoro.
C'è una grande differenza tra l'osservazione delle tavole dal vivo e quando sono riprodotte, ridotte e rese un prodotto. Quando hai di fronte una tavola originale, una delle cose che hai a disposizione è la percezione del tempo che è richiesto all'artista per realizzarla. Questa percezione viene praticamente cancellata dalla stampa. La superficie diventa piatta, omogenea. E credo sia per questo che trovo il disegno digitale così poco soddisfacente. Anche se, probabilmente, è il metodo più efficace.
Per Creature of the Night, ho deciso di ispirarmi in parte al lavoro di Robert Fawcett. Riuscite a immaginare come sarebbe stato Batman disegnato da lui? Non ne ho mai abbastanza degli illustratori di metà del secolo scorso, come Austin Briggs, Noel Sickles o Bernie Fuchs.
In generale, vorrei ringraziare i fan. Senza di loro, tutto questo nostro mondo sarebbe privo di senso. E poi, da quel che posso capire, ci sono un sacco di splendide opere che stanno nascendo oggi nel mondo dei comics. Anche se mi trovo a vedere il lavoro dei miei colleghi soprattutto tramite i social media, mi pare che i fumettisti stiano dando vita a un sacco di belle cose. Quindi un grazie anche a tutti coloro che stanno alzando l'asticella qualitativa del nostro ambiente.
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