Basic Instinct: Paul Verhoeven nega che Sharon Stone sia stata ingannata per la scena dell'accavallamento delle gambe

Il regista di Basic Instinct Paul Verhoeven spiega di avere dei ricordi differenti in merito a quella scena rispetto a Sharon Stone...

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La scena dell'interrogatorio di Basic Instinct in cui la Catherine Tramell di Sharon Stone accavalla le gambe rivelando di non portare la biancheria intima è, con tutta probabilità, uno dei momenti più celebri della storia del cinema.

Nel corso della primavera, è stata proprio Sharon Stone a riparlare della pellicola di Paul Verhoeven a margine delle varie interviste rilasciate in occasione dell'arrivo nelle librerie dell'autobiografia intitolata The Beauty of Living Twice. Il bello di vivere due volte.

Come vi abbiamo raccontato in questo articolo:

Basic Instinct fu anche il film che contribuì a lanciare alle stelle la sua carriera. Il prezzo da pagare fu non indifferente. La scena dell’accavallamento delle gambe è uno dei momenti più iconici della storia del cinema, ma fu realizzata senza il suo consenso. Si rese conto infatti che le sue parti intime erano visibili durante i brevi secondi della scena, solo durante una proiezione privata poco prima della release del film. Il regista Paul Verhoeven e la troupe l’avevano infatti rassicurata, dicendole che non si sarebbe visto nulla grazie al gioco di luci e ombre. Però, le avevano detto, doveva togliersi gli slip dal momento che, altrimenti, la cinepresa avrebbe riflettuto il colore, rivelando che invece il personaggio indossava biancheria intima.

Quando vide la scena Sharon Stone, comprensibilmente irata, schiaffeggiò il regista e chiamò il proprio avvocato. Decise poi di tenere la scena, trovandola coerente con il film e il personaggio. Non fu semplice per lei arrivare alla fine della produzione, che fu molto stressante. Per la pressione si ritrovò da sonnambula a bussare alla porta dei colleghi per tre volte. Durante le riprese della scena d’apertura colpì ripetutamente al petto un attore tanto da farlo svenire. 

Poi, in un'altra intervista dello scorso maggio, ha spiegato:

Hanno deciso di diffondere l’edizione estesa XXX per il 30° anniversario. Ci sono delle regole [della Screen Actors Guild] che sono state imposte prima che io, da giovane, facessi questo film, perciò non mi riguardano. I rimpianti sono come scoregge: non puoi trattenerle. Una volta emesse, puzzano e sono già andate.

Insomma, il ricordo di Sharon Stone verso il ben noto passaggio del lungometraggio di Paul Verhoeven non è certo dei migliori. Ma è proprio Paul Verhoeven che, dalle pagine di Variety, ci consegna un'altra versione della storia:

La mia memoria della vicenda è radicalmente differente da quella di Sharon. Cosa che non ostacola e non ha nulla a che vedere con la splendida maniera in cui ha interpretato Catherine Tramell. È assolutamente fenomenale. Abbiamo ancora una piacevolissima relazione e ci scambiamo ancora dei messaggi. Ma la sua versione è letteralmente impossibile. Sapeva esattamente quello che stavamo facendo perché le avevo esplicitamente detto che si basava sulla storia di una donna che conoscevo quando ero studente e che, alle feste, faceva regolarmente la mossa dell'accavallamento senza indossare le mutande. Quando un mio amico le disse che potevamo vedere la sua vagina lei rispose "Certo, è per questo che lo faccio!". E così Sharon ed io decidemmo di fare una scena simile.

Cosa ne pensate? Potete dire la vostra qua sotto!

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