Barbie: il sequel, se mai ci sarà, potrebbe essere molto costoso. Ecco perché

Margot Robbie, Ryan Gosling e Greta Gerwig non hanno contratti d'opzione per tornare in un sequel di Barbie, cosa più unica che rara

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In questi giorni Barbie diventerà uno dei pochi film dall'inizio della pandemia ad aver raggiunto il traguardo del miliardo di dollari in incassi cinematografici globali, e lo farà senza che ci sia un sequel già in vista.

In un interessante articolo pubblicato dall'Hollywood Reporter, si sottolinea la circostanza assai rara per cui ciò è potuto accadere. Solitamente quando si realizza un film basato su una proprietà intellettuale come Barbie, con il potenziale di un franchise, i realizzatori e il cast vengono "blindati" con contratti di opzione per uno o due sequel. Ma in questo caso né Margot Robbie (che è anche produttrice, insieme al marito Tom Ackerley e alla loro casa di produzione LuckyChap) né Ryan Gosling né tantomeno la regista Greta Gerwig e il co-sceneggiatore Noah Baumbach hanno siglato contratti che li possano costringere a essere coinvolti direttamente in un sequel.

Nel caso della Gerwig, voci dicono che diversi mesi fa la Warner Bros. abbia contattato la sua agenzia UTA per iniziare a discutere di un contratto per un eventuale sequel, e che la risposta sia stata: preferiamo aspettare l'uscita del film. Una mossa che all'epoca sarà sembrata azzardata, ma che ora potrebbe fruttare svariati milioni di dollari alla regista (e ai suoi agenti, ovviamente), che proprio qualche giorno fa confessava al New York Times di non voler pensare ancora a un seguito.

Va detto che Gerwig, Robbie e Gosling sono stati un vero team durante la realizzazione del film: Robbie come produttrice ha fortemente voluto Gerwig come regista, quest'ultima ha fortemente voluto Robbie come protagonista, e insieme hanno convinto Gosling, solitamente restio a partecipare a blockbuster di questo tipo. Non è da escludere che insieme finiscano per trattare le condizioni per realizzare l'inevitabile sequel, del quale forse le loro agenzie stanno già parlando nonostante lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori (dopotutto le agenzie non sono in sciopero). Robbie potrebbe pretentedere (e ottenere!) anche una porzione dei ricavi del merchandising, un'occasione più unica che rara oggi come oggi. E tutti e tre potrebbero vedere dei sostanziosi incrementi nei loro guadagni, ben superiori ai 10 milioni di dollari a testa.

Fonte: THR

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