Da Barbie a Oppenheimer: lo sciopero degli attori minaccia di far saltare la promozione dei film di prossima uscita

Se dovesse scattare anche lo sciopero degli attori, le major non potranno promuovere le loro pellicole con interviste, red carpet and co...

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Non solo lo sciopero degli sceneggiatori: vi abbiamo già spiegato qualche giorno fa che, a Hollywood, incombe la minaccia di un altro picchetto, quello della SAG-AFTRA, il sindacato che, con ben 160 mila iscritti, tutela gli interessi degli attori e delle attrici in attività.

Il sindacato ha cominciato, lo scorso 7 giugno, la concertazione con l’associazione dei produttori AMPTP. Le settimane a disposizione per trovare una mediazione sono tre. Se non verrà trovato un accordo, allo scadere del contratto il 30 giugno il sindacato conta di indire uno sciopero.

Se diventerà effettivo, l'industria del cinema potrebbe andare incontro a svariate problematiche, differenti (ma per certi versi collegate) a quelle dello sciopero degli sceneggiatori. Come spiega Variety, se i membri della SAG-AFTRA incroceranno le braccia, verrà messa a repentaglio la possibilità di promuovere, con interviste, red carpet e quant'altro, importanti pellicole come Barbie, Oppenheimer, il nuovo cartoon delle Tartarughe Ninja e così via. Il tutto in un contesto dove le classiche ospitate delle star nei vari Late Show televisivi statunitensi, interventi che poi ottengono una notevole risonanza su internet grazie alla pubblicazione su YouTube dei vari estratti che vengono poi segnalati dalle varie testate online, BadTaste incluso, non sono possibili proprio perché i suddetti programmi sono in stop per via dello sciopero degli sceneggiatori.

Se, da una parte, Mission Impossible 7 sta evitando a priori questa eventualità dato che le attività press in vista della release di luglio sono già partite e la premiere mondiale si terrà il 19 giugno a Roma, altri lungometraggi potrebbero non essere altrettanto fortunati, qualora lo sciopero non venisse evitato, dato che i loro interpreti non potranno, formalmente, prendere parte a interviste e attività promozionali di sorta (Oppenheimer, ad esempio, ha in programma degli eventi stampa a New York e Londra a luglio).

Come noto, nonostante le attività di "spinta" presso il pubblico delle varie produzioni delle major possa partire anche due anni prima dell'effettiva uscita, è nell'ultimo mese che vengono giocate tutte le carte più "pesanti" quelle in grado di determinare la riuscita commerciale - o il fallimento in caso di strategie non azzeccate - di un film.

Le richieste degli attori non sono poi così diverse da quelle degli sceneggiatori, il che lascia immaginare che nel caso la SAG-AFTRA riesca a stringere un accordo senza entrare in sciopero, questo verrà preso a modello per una nuova fase di trattative tra l’AMPTP e gli sceneggiatori e la possibile fine dello sciopero degli sceneggiatori. Spiega il comunicato della SAG-AFTRA:

Guadagnasi da vivere come artista professionista è diventato sempre più difficile, con l’inflazione e l’ecosistema dello streaming che minano i guadagni, mentre i profitti aziendali e gli stipendi dei dirigenti degli studi continuano a salire. A ciò si aggiungono l’uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale e gli oneri del passaggio a livello industriale all’autoripresa. La prospettiva per gli attori lavoratori diventa insostenibile senza un cambiamento trasformativo.

Un voto di autorizzazione allo sciopero non farà partire automaticamente uno sciopero. Invece, l’autorizzazione allo sciopero permetterà al Consiglio Nazionale di dichiarare uno sciopero se gli studi e le aziende di streaming non negozieranno in modo equo con SAG-AFTRA a beneficio dei suoi membri.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

FONTE: Variety

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