Barbie: come è stata realizzata la versione nella lingua dei segni, dove è stato tradotto anche "Kenough"

Su MAX, è disponibile una versione di Barbie dove appare Leila Hanaumi, attrice sorda che "traduce" l'intero film nella lingua dei segni

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Su MAX, piattaforma streaming della Warner Bros., è disponibile da poco una versione di Barbie accessibile ai non udenti, dove, in un'angolo dello schermo, appare Leila Hanaumi, attrice sorda che "traduce" l'intero film nella lingua dei segni americana (ASL). In un'intervista con Indiewire, la donna, avvalendosi di un interprete, ha sottolineato l'importanza dell'evento:

È più di un semplice film. È un fenomeno culturale. Il fatto che questo film sia stato reso accessibile nella lingua dei segni dimostra che la comunità dei sordi fa parte di questa conversazione. Non siamo stati lasciati fuori dalla conversazione come di solito è accaduto nella Storia. Siamo parte di questo processo, non come un elemento aggiunto in un secondo tempo.

Le performance nella lingua dei segni sono infatti ancora rare a Hollywood, ma non una novità assoluta. La Disney ha ad esempio pubblicato video in cui artisti traducono le canzoni di Encanto. Il team di MAX voleva da tempo creare una versione ASL per un titolo della Warner Bros. e il messaggio di inclusività di Barbie ha fatto sì che quest'ultimo sembrasse quello giusto. Secondo quanto da loro dichiarato, il film con Margot Robbie è infatti il primo di cui la versione per i non udenti viene rilasciata lo stesso giorno di quella originale.

Hanaumi racconta poi alcuni retroscena del suo lavoro. Il fatto di essere l'unica interprete per tutto il film ha costituito una notevole sfida, in quanto si è dovuta destreggiare tra più personaggi e dialoghi sovrapposti, catturando ogni singolo elemento, dalla voice over Helen Mirren alla canzone di sottofondo di Lizzo. "C'erano narrazioni parallele che andavano avanti", il suo commento. "Dovevo assicurarmi che la mia velocità nei segni e il mio portamento corrispondessero all'atmosfera divertente e allegra [del film], assicurandomi allo stesso tempo che le mie scelte nei segni ne trasmettessero la profondità".

La performance richiedeva ad esempio che lei parlasse per Barbie un momento e per Ken in quello successivo. Poteva inoltre modificare leggermente la sua postura o la sua espressione facciale per tenere conto di chi stava parlando, allargando le spalle quando si trattava Will Ferrell nei panni dell'amministratore delegato della Mattel, o facendo un leggero sorriso quando era Ken. Se in una scena c'erano più interlocutori, doveva regolare il suo corpo, inclinandosi a destra e a sinistra. E quando la protagonista parla con la creatrice della bambola, Ruth (Rhea Perlman), una donna anziana di bassa statura, Hanaumi ha regolato leggermente l'altezza degli occhi per tramettere l'idea che l'interlocutore guarda in alto o in basso.

Hanaumi ha addirittura inventato un segno per "Kenough", lo slogan divenuto virale che nel film non viene effettivamente pronunciato, ma si vede solo su una felpa indossata da Ryan Gosling. Per renderlo nella sua lingua, ha escogitato una variante del tradizionale segno per "abbastanza" (enough): mostra un pugno con una mano e sfiora con la punta il palmo dell'altra, ma, invece di un palmo piatto, mette la mano a forma di "K".

Trovate tutte le informazioni su Barbie nella nostra scheda.

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FONTE: Indiewire

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