Ecco come Barbara Broccoli è diventata la donna più importante per James Bond
Parla Barbara Broccoli sul futuro di James Bond: "Per quello che sappiamo Bond 26 sarà un film MGM sotto il marchio Amazon"
Nell’operato di Barbara Broccoli c’è molto del padre Albert. Storico produttore di 007 con la EON Productions fondata insieme a Harry Saltzman. Da lui ha preso la concretezza al di fuori dei riflettori (non ama concedere interviste) e la visione del futuro. Albert fu precursore dell'idea di un franchise che dovesse perdurare oltre le evoluzioni del personaggio e i cambi di attore. Il suo modo di gestire un film dopo l’altro era caratterizzato dall’idea di “non permettere alle persone transitorie di prendere decisioni permanenti”. Così anche Barbara Broccoli e suo fratello (ma non di sangue) Michael G. Wilson scelgono con prudenza ogni capitolo di James Bond. Senza però il timore di osare e la capacità adeguarsi ai tempi.
Fu lei a gestire l’era Brosnan, traghettando il personaggio in un mondo in radicale cambiamento. Svecchia Fleming, pur cercando in ogni modo la fedeltà. Non un tradimento ma una scelta di rappresentare l'Agente 007 come se fosse stato scritto oggi. Introduce la M interpretata da Judy Dench, e ha lentamente, ma inesorabilmente modificato la figura delle Bond Girl. Fino alla più grande rivoluzione del personaggio di sempre con l’arrivo di Daniel Craig. Una riflessione sul machismo, sull'idea di uomo e di eroe action senza macchia e infallibile.
Come abbiamo riportato, la produttrice ha le idee ben chiare rispetto a una possibile “Bond" donna. Allo stesso modo è attenta a proteggere il franchise dal turnover degli studi, ponendosi come garanzia dopo l’acquisizione della MGM da parte di Amazon. Lei e il fratello controllano il franchise da tre decenni, e gli hanno permesso di incassare un totale di quasi 8 miliardi di dollari. Non hanno mai sbagliato e, quando dice che il rapporto con la sala e l’esperienza cinematografica è inscindibile, ogni nuovo co-proprietario deve ascoltarla.
Facciamo film per il cinema e attraversiamo enormi fatiche per renderli il più cinematografici possibili. Abbiamo sempre lavorato con grandi registi, direttori della fotografia e scenografi che fanno del loro meglio per creare un’abbuffata visiva per il divertimento delle persone. Questo è quello che vogliamo continuare a fare, ma le cose cambiano, perciò chi lo sa? In futuro potrebbe essere diverso.
Non ha però vissuto il cambiamento della nuova acquisizione come una perdita di controllo, riconoscendo la natura di prodotto collettivo che da sempre caratterizza i film di 007.
Sapevamo che lo studio sarebbe stato venduto e Amazon è sempre stata una delle aziende prese in considerazione. Perciò la nostra sensazione è che, finché facciamo quello che sappiamo fare ci hanno detto che le cose non cambieranno. Non ho mai parlato con Jeff Besoz, non abbiamo avuto alcuna discussione e probabilmente non la avremo fino al prossimo anno quando l’accordo sarà approvato [da parte del regolatore USA ndr]. Per quello che sappiamo Bond 26 sarà un film MGM sotto il marchio Amazon.
Sembra insomma che, nonostante le grandi tentazioni di cedere alla tentazione dello streaming e di una espansione del mondo intrecciata in più prodotti, Barbara Broccoli non abbia intenzione di percorrere quella strada. Ben più attraente è invece l’idea di un continuo restauro della superficie per incontrare lo zeitgeist contemporaneo, pur mantenendosi fedele allo spirito contenuto nei libri di Ian Fleming.
Fonte: Hollywoodreporter