BadMemories: Sea of Thieves e l’imprevedibilità della vita da pirata | Speciale

Dopo aver rivalutato Horizon Zero Dawn, abbiamo completamente cambiato opinione anche su Sea of Thieves, il gigantesco sandbox di Rare

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Uscito nel marzo del 2018 su PC e Xbox One, Sea of Thieves venne accolto tiepidamente sia dal pubblico che dalla critica. Il motivo principale era la scarsa quantità di contenuti, che non permettevano al potenziale nascosto dell’opera Rare di emergere in tutto il suo splendore. Come spesso accade con i Game-as-a-Service, il prodotto disponibile al day one non è lo stesso che i giocatori potranno godere anche a pochi mesi di distanza. Per questo motivo, chi vi scrive, non è stato inizialmente attratto dalle avventure piratesche disponibili su piattaforme Microsoft. Un vero dispiacere, data la passione per l’ambientazione e per lo stile estetico utilizzato dal team britannico.

Solo poche settimane fa, proprio in uno speciale di BadMemories, vi raccontavamo di come Horizon Zero Dawn fosse riuscito a conquistarci a distanza di anni dalla sua uscita. Ebbene, Sea of Thieves è riuscito nella stessa impresa: farci innamorare di un gioco tanto tempo dopo il suo rilascio.

Sono settimane che lavoriamo intensamente con l’obiettivo di riuscire a chiudere al più presto la giornata, nella speranza di poter navigare attraverso il magnifico mare imbastito da Rare. Esattamente come riportano tutti i principali portali del settore, Sea of Thieves è un titolo che ha saputo evolversi all’ennesima potenza con il passare del tempo. Un’evoluzione che gli ha permesso di venir candidato ai Games of the Year nel 2019 per Gameindustry.biz. Un successo di critica che ha conquistato anche il pubblico. Un pubblico composto da 15 milioni di giocatori e da 4.8 milioni di utenti connessi contemporaneamente.

Sea of Thieves

Ed è tutto vero. Vestire i panni di un pirata non è solo dannatamente divertente, ma è in grado di creare una vera e propria assuefazione. Ogni partita è un nuovo inizio, dove missioni e situazioni sono ancora tutte da scrivere. Una volta intrapreso il “Viaggio”, l’avventura porta il giocatore a trovare mano a mano nuovi obiettivi, dando via a una catena di situazioni virtualmente infinita. Vi capiterà, infatti, di partire con una sola quest a disposizione, per poi trovarvi pieni di cose da fare in meno di un’ora di gioco

A colpire particolarmente, come potete dedurre dal titolo di questo articolo, è proprio questa imprevedibilità che permea ogni sessione di Sea of Thieves. Salire a bordo della propria nave con uno scopo ben preciso e dover costantemente prestare attenzione al mondo che ci circonda riesce a far vivere agli utenti una vera e propria vita da pirata. Tra attacchi di navi fantasma, megalodonti infuriati, tesori da trovare e misteriosi forzieri da recuperare, i giocatori devono anche fare i conti con gli altri briganti che navigano in mezzo al mare.

Incontrare altri utenti, infatti, può dar vita a divertenti scambi di gag e, persino, a inaspettate collaborazioni, ma anche a temibili scontri a fuoco. Ancora una volta è l’imprevedibilità a far da padrona all’esperienza, obbligando il giocatore a comprendere la situazione, interpretarla e ad agire di conseguenza. Una sensazione che, non lo nascondiamo, non siamo riusciti a trovare in altre produzioni videoludiche moderne.

Insomma: nonostante una partenza brusca e per nulla esaltante, Sea of Thieves è diventato un titolo che tutti dovrebbero provare una volta nella vita. Navigare per credere.

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