Azzarello e Doe su American Monster e l'eredità Vertigo raccolta da AfterShock

American Monster arriva sugli scaffali d'oltreoceano il mese prossimo: Brian Azzarello e Juan Doe parlano dei suoi personaggi e del lavoro presso AfterShock

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Uno straniero, enorme e misterioso, giunge in una piccola città. Ecco il plot di American Monster, la nuova serie indipendente di Brian Azzarello. Un fumetto in arrivo a gennaio negli Stati Uniti e descritto dal suo autore come intergenerazionale e pornografico. Fra le altre cose. Ne ha parlato, assieme al disegnatore Juan Doe, ai microfoni di Comic Book Resources.

American Monster #1, copertina di Juan DoeAzzarello - L'idea di American Monster mi è girata in testa per un po', una di quelle che ti continuano a rimanere dentro. Ormai sono cinque anni.

Credo che sia iniziato nel periodo in cui si vedevano un sacco di immagini dei soldati che tornavano dall'Iraq o dall'Afghanistan. Gente che era partita e che non si aspettava di tornare nelle condizioni in cui stava tornando.

Doe - Per quanto mi riguarda, non sono stato coinvolto nella parte creativa della narrazione, ma sapevo che il protagonista sarebbe stato un parafulmine per un sacco di argomenti.

Al suo nucleo, si tratta di una storia drammatica su una persona che ha un sacco di serissime motivazioni per fare quello che fa. Sarà interessante vedere andranno le cose.

American Monster parlerà, fra le altre cose, del modo in cui gli Stati Uniti trattano i loro veterani di guerra. Un argomento molto caro ad Azzarello che avverte scherzosamente i lettori che detesteranno questa serie a causa di tutti i dubbi filosofici e morali che essa si pone. Non nasconde, l'autore, che si tratta di un fumetto molto ambizioso e dalle velleità letterarie.

American Monster #1, anteprima 01Azzarello - Mi chiedete di Theo Montclare, uno dei personaggi della storia. Non è l'unico mostro a cui il titolo si riferisce. Quasi ogni personaggio è in qualche modo moralmente reprensibile. Tutti hanno uno scopo e un obbiettivo molto preciso, un po' come succedeva nel mio Loveless, che era però un western.

Doe - Ho letto soltanto la prima sceneggiatura, sin qui, e non ho ancora capito che cosa voglia Theo. Somiglia a un grande squalo bianco, che ti affascina per la forza e la sensazione di pericolo, da cui non riesci a staccare lo sguardo. Una forza della natura di un metro e novanta che ti incute timore senza dire una parola. Non so di cosa sia capace. Scoprire chi sia e cosa gli accadrà sarà la parte più interessante del mio lavoro.

Azzarello - Visivamente, Theo è il gancio che mi serve per la storia e il personaggio principale. Certamente seguiremo la sua vicenda, ma il cast di supporto, anche se non è così che lo definirei, composto dai suoi antagonisti, sarà sorprendente. Ripeto: tutti qui sono mostri. Ognuno a modo suo.

Nelle sinossi per la stampa, Theo Montclare è descritto come un uomo che si oppone al traffico di armi e ai politici corrotti della città. Una fotografia potenzialmente ingannevole per un personaggio non esattamente positivo e che Azzarello paragona al mostro di Frankenstein; cosa confermata da Doe che pronostica molti cambiamenti di opinione sul protagonista lungo la lettura.

American Monster promette sin d'ora di essere uno dei titoli di punta di AfterShock, una delle più giovani realtà editoriali del panorama statunitense, in grado sin da subito di attrarre grandissimi nomi alla sua corte. Non poteva mancare una domanda ad Azzarello e Doe sull'etichetta nata in estate e diretta da Mike Marts e Joe Pruett.

American Monster #1, anteprima 02Azzarello - La loro esperienza è una grande risorsa e spero che ottenga risultati sul mercato. Mike e Joe sono venuti da me, all'inizio, e io non sapevo bene quali idee avessero. Joe mi è stato addosso per un bel po' e mi ha convinto. Ha avuto anche un sacco di pazienza. Se Joe non fosse stato così ostinato, questo fumetto avrebbe potuto facilmente prendere direzioni molto diverse.

Doe - Mike Marts è l'uomo che mi ha dato un'occasione alla Marvel e anche alla DC, quindi ho belle esperienze di lavoro con lui alle spalle.

Quando mi ha offerto di lavorare con Brian ad American Monster, sono salito al volo sul carro. Anche se AfterShock è sostanzialmente una start-up, la sfida mi interessava. Nuovi progetti, nuovi inizi, un sacco di talento coinvolto e l'opportunità di lavorare con Azzarello. Un sogno che si fa realtà.

Una sensazione di novità che ha convinto Azzarello a proporre American Monster, un progetto che l'autore considera nuovo sotto molti punti di vista. Mentre Doe, che ancora non era coinvolto, era a un punto di svolta della propria carriera, in cui considerava di ritirarsi dal mondo del fumetto, quando è giunta la chiamata di Mike Marts che lo voleva al lavoro sulla serie.

Doe - AfterShock mi ha permesso di essere libero dal punto di vista creativo e questa è forse la miglior forma di sostegno che puoi aspettarti da un editore. Tutte le persone che ho incontrato sono dedite al progetto e questo conta moltissimo nella creazione di una cultura narrativa che produca storie che la gente abbia voglia di leggere.

Molti degli autori coinvolti, da Garth Ennis a Paul Jenkins fino a Neil Gaiman, hanno alle spalle un'esperienza importantissima con un'etichetta molto nota e che ha cambiato volto in modo traumatico con l'abbandono della storica editor Karen Berger, la Vertigo.

American Monster #1, anteprima 03Azzarello - In qualche modo, AfterShock sta raccogliendo il testimone della Vertigo, che ha aperto le porte per un sacco di storie e per tante persone che oggi sono qui a lavorare. Paul e Garth ne sono stati i pionieri allora e non è un caso che oggi siano qui insieme.

Doe - Sono d'accordo e penso che sia una gran cosa per il fumetto che qualcuno tenti quella stessa strada, puntando a una qualità molto alta e a un pubblico decisamente adulto. C'è una base molto solida di lettori maturi che vogliono essere stimolati da quel che i comics possono raccontare. Tutto sta nel realizzare grandi storie.

AfterShock è il posto giusto dove tentare la fortuna con idee più estreme, perché c'è la convinzione che una grande storia troverà il suo successo. Tutto è al servizio della narrazione. Per un autore, è una cosa entusiasmante.

Azzarello - Lavorare contemporaneamente ad American Monster e a Dark Knight III è un'esperienza folle. Alcune delle cose che alla DC Comics non mi lascerebbero fare le sto trasportando qui. Sono molto felice di tornare a lavorare su un progetto indipendente.

American Monster #1, anteprima 04

Fonte: Comic Book Resources

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