Axel Alonso parla delle origini della AWA e dei suoi progetti per il futuro

La nuova casa editrice americana, AWA, è pronta a debuttare sul mercato, nel tentativo di fare da ponte tra Fumetto mainstream e indipendente

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Fino a qualche anno fa, ogni settimana vi riportavamo i pensieri e le parole di Axel Alonso, Editor-in-Chief della Marvel che ha contribuito, fino al 2017, a cambiare e rinnovare il suo volto. Oggi, Alonso è uno dei fondatori della AWA, casa editrice creata assieme a un altro grande ex della Casa delle Idee come Bill Jemas. Il mese scorso, la Artists Writers & Artisans ha lanciato il primo numero di The Resistance, fumetto di J.M. Straczynski e Mike Deodato Jr., in qualche modo lo squillo di tromba che chiama l'etichetta a scendere in battaglia.

Dopo The Resistance, avrebbero dovuto debuttare anche Hotell di John Lees e Dalibor Talajic, Archangel 8, di Michael Moreci e C.P. Smith, Red Border di Jason Starr e Will Conrad, American Ronin di Peter Milligan e ACO, Fight Girls di Frank Cho, Year Zero di Benjamin Percy e Ramon Rosanas e Bad Mother di Christa Faust e Rim Bradstreet.

Alonso aveva rilasciato, il mese scorso, una lunga intervista sull'argomento. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti:

The Resistance, copertina di Rahzzah

Alonso - Un bel giorno, Bill Jemas mi contattò. Era poco che avevo lasciato la Marvel, e abbiamo chiacchierato un po'. Lui mi disse cosa aveva in mente, e io ero interessato. Poi mi ha incoraggiato a incontrare certi suoi amici. Tra loro c'era Jonathan Miller, di cui vi aveva detto grandi cose un certo Mark Millar. Più parlavo con Bill e Jonathan, più capivo di avere davanti l'opportunità della vita. Potevamo riempire un vuoto che si era creato nel mercato, diventare il ponte che univa il mondo dei comics indipendenti e su commissione. Potevamo offrire agli autori il meglio dei due mondi.

Quel che volevo era lavorare con persone che rispettavo e di cui mi fidavo e con autori che pensavo fossero pronti per esplodere, come Christa Faust, Michael Moreci, John Lees, Jason Starr, C.P. Smith. E poi c'erano dei fumettisti con cui volevo collaborare da tempo, come Ales Kot, Ollie Masters, Rob Williams, Al Madrigal. Quando Mike Deodato, uno dei disegnatori che corteggiavo di più, dichiarò pubblicamente di volersi dare al Fumetto indipendente e di dare vita al meraviglioso Berserker Unbound, tentai subito di trascinarlo sul carro. Lo considero uno dei migliori del settore e una delle persona più splendide che ci siano.

Le serie che sto curando per AWA sono stilisticamente all'intersezione tra quelle della "NuMarvel" – quando io, Bill Jemas, Joe Quesada abbiamo cambiato il modo in cui si producevano storie alla Casa delle Idee – e quelle della Vertigo dell'epoca d'oro, quando nomi come Neil Gaiman, Garth Ennis, Grant Morrison, Mark Millar, Ed Brubaker, Peter Milligan, Brian K. Vaughan, Warren Ellis, Bill Willingham, Brian Azzarello, Sean Phillips, Eduardo Risso, Duncan Fegredo, Pia Guerra e Steve Dillon realizzavano fumetti davvero rivoluzionari, che hanno aperto la strada agli autori di oggi.

Spiccare in un mercato così colmo di offerte è questione di avere idee di alto livello e disegni spettacolari. Quando ero un ragazzino, erano le locandine dei film che mi trascinavano al cinema, le copertine dei libri che mi convincevano a leggerli. Un'immagine, un titolo, un'idea veramente d'impatto possono catturare l'attenzione della gente. Essere all'altezza della promessa che rappresentano è quel che la mantiene interessante.

AWA si concentra soprattutto su serie e graphic novel, ma Alonso non esclude più sperimentazione sui formati, sia digitali che cartacei. L'intento è quello di cercare originalità e novità in tutti i generi esistenti, di creare intrattenimento imprevedibile e sfidante per i lettori. Alonso ricorda a tutti di aver contribuito alla creazione di titoli di rottura come Preacher e X-Statix, e si dice innamorato delle storie che sfuggono a definizione.

Alonso - The Resistence è la fondazione di un nuovo universo di super eroi, che ha le sue radici nel XXI Secolo. Fight Girls è fantascienza piena di adrenalina. Archangel 8 è una storia di spionaggio soprannaturale dai toni thriller, in cui il protagonista è un po' Frank Castle e un po' John Constantine. Red Border è una storia crime tra U.S.A. e Messico che si spinge in territorio horror e parla della politica contemporanea. Old Haunts, di Ollie Masters, Rob Williams e Laurence Campbell, è una storia che mette gangster contro fantasmi vendicativi. American Ronin è un intrigo spionistico che ha come personaggi degli agenti operativi sotto copertura e modificati geneticamente. Year Zero è un'avventura globale da apocalisse zombi: cosa fai se i morti camminano sulla terra e sei un assassino della Yakuza?

Queste le storie. Ma ad essere interessante, parlando di AWA, è il modello di business. Almeno nelle intenzioni di Jemas e Alonso: maggiore responsabilità e controllo nelle mani dei venditori al dettaglio, che riceveranno informazioni precise e godranno di canali di comunicazione aperti con la casa editrice, perché possano concentrarsi sulla vendita ed essere più consapevoli delle proposte. E soprattutto, la volontà di creare delle relazioni contrattuali con gli autori, proprietari delle loro creazioni, che consentano loro di trovare appoggio finanziario e una rete di sicurezza.

In quali forme? Alonso non entra nello specifico. Scopriremo di più del progetto AWA quando il mercato dei comics riaprirà, dopo la crisi sanitaria in atto.

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Fonte: Newsarama

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