Avengers: Javier Garrón approda sulla serie accanto a Jason Aaron
Javier Garrón approda su Avengers, la serie scritta da Jason Aaron, e parla di Moon Knight, della carineria di Starbrand e molto altro ancora
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Garrón - A dirla tutta, mi sento come se fossi diventato un Avenger pure io, improvvisamente. Ero già un fan gigantesco di Jason Aaron, uno dei miei scrittori preferiti, e di Ed McGuinness, uno dei disegnatori che preferisco. Quindi è abbastanza surreale essere invitato ad unirmi a loro sulla serie. Un onore vero. Non solo i personaggi sono gli eroi più grandi al mondo, ma il team creativo è un team di Avengers in carne ed ossa. Alla fine dei conti è lavoro, ma è anche una gioia pazzesca.
Ogni volta che un artista inizia un nuovo progetto si sente come se giocasse con dei giocattoli nuovi. Ed ora li ho tutti in mano. Sento anche un po' di pressione, devo ammettere, perché ero già un lettore della serie, come dicevo, quindi so cosa significhi passare visivamente da un ciclo disegnato da McGuinness a uno firmato David Marquez o Stefano Caselli. Ora i lettori stanno per trovare me, in questo avvicendarsi e so quanto l'asticella sia posta in alto e quanto sia importante cercare di dare il massimo per raggiungerla. Voglio che le mie storie siano monumentali in termini di ampiezza dello sguardo e livello di dettagli.Il design di Moon Knight, da un lato è stato definito molto precisamente dalle sceneggiature. Omaggiamo la storia del personaggio, cosa che mi diverte molto. D'altro canto, stiamo parlando di un uomo che ha un piano molto specifico, in questa situazione, solo che gli Avengers si mettono di traverso. Il suo piano è solenne, quasi sacrale e quindi il suo linguaggio del corpo dovrà comunicarne l'importanza. Non scherza per nulla, è determinato e preciso in ogni mossa, non spreca sudore né parole. La maschera è sempre una sfida per noi che dobbiamo comunicare le emozioni del personaggio, ma ci sono tanti modi per aggirare il problema.
In alcuni momenti della storia, le espressioni facciali non saranno sufficienti o d'aiuto a comunicare emotivamente (capirete quando vedrete= quindi il corpo, le mani, la postura di Moon Knight, a paragone con il resto dei personaggi, dovranno parlare in modo lampante. Mosse concentrate, grande serietà. Quasi regalità.
Garrón ha legato fin da subito con Robbie Reyes e il suo percorso nel team. Il più recente Ghost Rider, da novellino, ha un cammino simile all'artista, anche lui ultimo arrivato sulla serie, il quale ammette che il protagonista assoluto è però questo Moon Knight in versione antagonista, mai visto prima, con una storia molto interessante da illustrare ed esplorare. Anche più di quella di Tony Stark, con cui Garrón ha creato un immediato legame emotivo.
Garrón - Fare fumetti è come essere un giocoliere, mantenere ritmo ed equilibrio tra tutte le parti in movimento. In una serie come Avengers, sono determinato a conservare l'epoca della componente visiva dimostrata sin qui. Il che significa inquadrature ampie, panorami dettagliati in maniera che il lettore possa capire quel che accade nello spazio in ogni momento. Ma non si può limitarsi a questo, perché la storia apparirebbe fredda e distante.
Anche se queste vignette sono spettacolari, noi siamo qui per gli eroi. Quel che amiamo è il percorso dei personaggi, quindi cercherò di mantenere le cose in equilibrio con tanti primi piani degli Avengers. Azione molto precisa, chiara ma super cinetica. Sto lavorando molto sulla composizione delle tavole, sulla misura della gabbia, per mantenere sotto controllo il ritmo di lettura. Alcune sequenze sono più calme e altre progettate per stupire, molto rapide.
Inoltre, ho elevato la quantità di dettagli del mio stile. Ogni mummia che vedrete è diversa, ogni sfondo ha una personalità. Per mantenere comprensibile l'aspetto visivo, sto facendo molto esercizio sulla gerarchia delle linee, in termini di spessore, e sugli effetti di ombreggiatura. Sto davvero cercando di migliorare in tutti i campi.
Lavorare con Jason Aaron, uno degli sceneggiatori più rispettati e apprezzati in casa Marvel da quasi un decennio, è un sogno per Javier Garrón , felice di avere uno scrittore che racconta storie epiche, che si dipanano lentamente nel tempo, mostrando un affresco di umanità complesso e non banale, un puzzle che prende forma nel corso della narrazione.
Garrón - E poi c'è Starbrand! Dato che è ancora una bambina, non ha battute nella storia e non fa altro che movimenti molto basici. Il che mi dà spazio per un sacco di gag visive che non hanno per forza peso nella trama, ma arricchiscono moltissimo la scena. La storia che Jason sta scrivendo mescola super eroismo epico a umorismo molto intelligente, cosa che so di avere nelle mie corde. Con l'andare della storia, posso davvero sviluppare il personaggio, farla crescere fisicamente, nel linguaggio, nelle espressioni. Divertentissimo.
Aspettatevi una storia di super eroi dai molti livelli, che attraversa i confini del tempo e dello spazio e tocca un sacco di elementi della mitologia Marvel, mostrando gli Avengers in un'avventura enorme, impegnati a salvare la Terra da... Moon Knight. O forse la dovranno salvare assieme a Moon Knight? Che il suo piano sia l'unica cosa che può salvarci tutti e gli Avengers rappresentino un ostacolo? E la piccola Starbrand è o non è l'Avenger più potente e adorabile di sempre? Gli abiti da sacerdote egizio e gli antichi dei dalla testa di scheletrica saranno la moda dell'estate? Staremo a vedere.
Fonte: Newsarama