Aumentare le windows? Per carità...
Hollywood ha trovato l'idea 'geniale' per recuperare profitti e soldi dei consumatori: farli arrabbiare con una serie di iniziative che rischiano di favorire più la pirateria che i loro conti...
Fonte: Varie
Una delle idee è quella di impedire agli utenti di registrarsi alcuni film proposti in televisione in alta definizione e in anticipo rispetto all'uscita in home video. In questo modo, almeno nelle intenzioni, i consumatori per vedere prima il film lancerebbero un'altra fonte di reddito (che poi non sarebbe molta diversa dall'ormai tradizionale pay per view), ma allo stesso tempo non la potrebbero diffondere via Internet.
Peccato che entrambe queste proposte sembrino francamente risibili. La prima presuppone che nessuno sia in grado di aggirare questi blocchi (i famigerati DRM) e comunque riuscire a registrare i titoli trasmessi in televisione, per poi metterli su Internet. La seconda è ancora più assurda, soprattutto se nell'articolo del Los Angeles Times si leggono le cifre relative a Netflix, che parlano di un notevole incremento per questa società specializzata nel noleggio.
Semplicemente, è chiaro come le persone si stiano spostando verso forme di fruizione a basso costo, preferendo spendere 20 euro per un dvd solo in casi particolari. Sarebbe troppo facile addossare tutte le ragioni alla pirateria, cosa che non spiegherebbe allora il successo di Netflix (se tutti vogliono una copia pirata gratuita, perché spendere per l'abonamento con questa azienda?). E' invece più probabile che iniziative del genere incrementino la pirateria, per via dei consumatori frustrati che dovrebbero pagare per avere dei servizi limitatissimi e bloccati, mentre gratuitamente su Internet possono trovare lo stesso prodotto senza protezioni e usufruirne nel modo che preferiscono.
Chi scrive non è comunque d'accordo con le teorie di Mike Masnick sull'abolizione totale delle windows, che per certi prodotti popolari funzionano comunque bene (anche se magari sarebbe il caso di pensare a ridurle in durata). Dove bisognerebbe ragionarci molto è invece per i piccoli titoli, che in Paesi come l'Italia magari escono in 30-40 copie, cosa che rende molto difficile per le persone che vivono in provincia riuscire a vederli. In questo caso, il day-and-date permetterebbe alle case di distribuzione di ottimizzare il loro investimento pubblicitario, considerando che i budget promozionali vengono concentrati per lo più sull'uscita cinematografica (e quindi vengono dispersi anche per un pubblico che non potrà beneficiare di questi prodotti). Ma in un mercato bloccato da tanti veti incrociati, è più facile che passino le proposte folli che quelle sensate...
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