Assassinio a Venezia: il direttore della fotografia racconta le fonti di ispirazione per l'immaginario del film

Il direttore della fotografia di Assassinio a Venezia racconta le fonti di ispirazione del film: da Truman Capote a Suspence.

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Mancano pochi giorni al ritorno al cinema del Poirot di Kenneth Branagh: Assassinio a Venezia, adattamento "libero" di La strage degli innocenti di Agatha Christie, uscirà infatti il 14 settembre.

Il ritorno dell'investigatore belga sarà accompagnato da un'atmosfera particolarmente cupa e soprannaturale. Il direttore della fotografia Haris Zambarloukos ha dunque svelato a TheWrap quali sono state le sue fonti di ispirazione per il film.

Ci siamo ispirati a Suspence e anche a Kwaidan che è una storia di fantasmi giapponese. Hanno tutti una certa eloquenza.

Il DOP aggiunge poi che un'altra importante risorsa è stato il film del 1967 A sangue freddo. Basato sul libro omonimo di true crime di Truman Capote, A sangue freddo non vede coinvolti fantasmi, ma Zambarloukos dice:

Anche se non si tratta di un film horror il crimine è orrorifico allo stesso modo ed è rappresentato in un modo molto viscerale e intimo.

Racconta anche come è stata l'esperienza di girare a Venezia.

È molto difficile girare a Venezia, con i suoi canali e vicoli. Quindi devi solo mettere la cinepresa su un treppiede e farti strada nella città quando è buio per avere qualcosa di davvero speciale. Questa è stata la nostra interpretazione di Venezia infestata.

Nel cast del film troviamo, oltre a Kenneth Branagh, Michelle Yeoh, Jamie Dornan, Kelly Reiley, Tina Fey e molti altri.

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