Ashton Kutcher pirata il suo stesso film?

Il popolare attore ha affermato di voler riprendere al cinema la sua ultima pellicola e metterla online. Ovviamente, è una trovata pubblicitaria, che pone però interrogativi seri...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Per molte persone sotto i 30 anni (ma forse anche 40 o 50) scaricare un film e vederselo a casa è una cosa normale e quasi cool. Ne possiamo discutere quanto si vuole, ma è così. Quello che però ancora non si era visto (almeno pubblicamente) è un attore affermato e un'importante casa di distribuzione che sembrano condividere l'idea.

I fatti. L'attore Ashton Kutcher ha partecipato ieri all'anteprima del suo nuovo film, Killers, che vede coprotagonista Katherine Heigl. Kutcher aveva rivelato ai suoi fan che, durante la première, avrebbe piratato i primi dieci minuti della pellicola per metterli online (al momento in cui scriviamo questo ancora non è successo). La promessa è stata ripetuta anche all'Ellen DeGeneres Show, anche se in questo caso si è parlato di 13 minuti (evidentemente l'attore ci ha preso gusto e vuole aumentare la 'dose').

Insomma, un ribelle sovversivo che vuole essere denunciato dai suoi stessi produttori? Ovviamente no. Si tratta semplicemente di una promozione, peraltro tutt'altro che originale, considerando che ormai è pratica comune mettere i primi minuti di un film su Internet, presentarli a qualche evento o mandarli in televisione (in Italia deii canali hanno fatto recentemente qualcosa del genere con Robin Hood e La regina dei castelli di carta).

Quello che è cambiato in questo caso è l'idea di prendere un'iniziativa ormai abusata e renderla 'fica' con la scusa della pirateria e delle riprese clandestine. Tuttavia, a differenza di quello che si dice su Techdirt, non trovo che la preoccupazione (anche se espressa coi soliti dati discutibili) dell'Hollywood Reporter sia del tutto infondata. Non mi riferisco ai posti persi a causa della pirateria (molti dei quali tutti da dimostrare) o alla presunta insensibilità di Kutcher e della Lionsgate nei confronti di chi non ha più un lavoro. No, quello che mi chiedo è: nel caso questa società dovesse mai decidere di fare causa a qualcuno per aver piratato (veramente) un suo film, questa campagna pubblicitaria non sarà una prova a favore dell'accusato? A meno che la Lionsgate ormai abbia visto la luce e, a differenza della concorrenza, abbia deciso che non è una buona idea prendersela con il proprio pubblico. Ecco, questa sì che sarebbe una notizia bomba e un'ottima trovata pubblicitaria, decisamente auspicabile...

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