Arnold Schwarzenegger ricorda la sua discesa in politica: "Per settimane hanno messo in questione la mia credibilità"
Quando Arnold Schwarzenegger scese in politica a inizio del duemila, affrontò le stesse critiche di quando debuttò a Hollywood...
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Per settimane, non si era fatto altro che mettere in questione la mia credibilità. È un attore, sta facendo sul serio? È un culturista, ha almeno qualche idea? Può veramente essere così in gamba? È ricco famoso, gli interessa davvero? Potrà mai essere qualificato a governare quaranta milioni di persone e guidare la sesta economia più grande del mondo?
Non ti mentirò: per il mio ego, ca**o se erano frustranti tutte quelle domande! Avevo avuto a che fare con quel genere di dubbi da quando mi ero trasferito in America, a ogni tappa, in ogni campo, ogni volta per quella che credo sia la medesima ragione; nessuno aveva mai visto uno come me. Negli anni Settanta, non c'era molta gente che portasse in giro per Los Angeles più di cento chili di muscoli.
Negli anni Ottanta, Hollywood non aveva eroi d'azione che avessero l'aspetto di chi poteva davvero uccidere i cattivi. Non c'erano nemmeno attori protagonisti con muscoli forti quanto il loro accento.
Ricordo che, quando partecipai al mio primo talk show serale, risposi a una domanda semplicissima, e il conduttore disse: «Parli! Oh mio Dio, signore e signori, parla!» E tutti applaudirono. La stessa cosa stava succedendo di nuovo mentre passavo alla politica.
Se mai ti trovassi in una situazione simile con gente che ha potere o una qualche influenza, e a cui devi vendere la tua visione, renditi conto che i stanno dando un'opportunità d'oro. Quando sei diverso, quando sei unico, e nessuno ha mai avuto a che fare con qualcuno come te, sottovaluteranno drasticamente quello che sei in grado di fare.
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