Arancia meccanica: Malcolm McDowell non riuscirebbe a riguardare il film

In una recente intervista con Yahoo, in occasione del 50° anniversario di Arancia meccanica, Malcolm McDowell è tornato a parlare del film

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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In una recente intervista con Yahoo, in occasione del 50° anniversario di Arancia meccanica, Malcolm McDowell è tornato a parlare del film spiegando che non riuscirebbe a "digerirlo" oggi come oggi.

Ecco le sue parole:

In tutta onestà, non avrei lo stomaco di riguardarlo. Voglio dire, datemi tregua, il film è sempre lo stesso. Magari potrebbe sembrare più nitido, con colori più accesi, ma sarebbe sempre lo stesso film. Ascoltate, sono felicissimo di averne fatto parte, oddio, parliamo di storia del cinema. Non molti attori possono dire di aver avuto esperienze simili.

Molte volte è stato riproposto a qualche festival e sono stato costretto a guardarlo. L'ultima volta è successo al Cannes Film Festival, ero accanto a uno dei dirigenti della Warner Bros. perché stavamo celebrando il 40° anniversario. Grazie al cielo non dobbiamo andare a Cannes, altrimenti sarei costretto a riguardarlo ancora una volta.

La sinossi di Arancia Meccanica, l’immortale capolavoro di Stanley Kubrick tratto dal romanzo distopico di Anthony Burgess:

Prendere a calci, bastonare, rubare, cantare, ballare il tip tap, stuprare: Alex (Malcolm Mc Dowell), il teppista con la bombetta, si diverte a modo suo. Tragicamente, a spese degli altri. Il percorso di Alex – da punk amorale ad onorato cittadino, previo lavaggio del cervello – viene ambientato in un futuro scioccante dall’ ardita interpretazione kubrickiana del romanzo di Anthony Burgess. Immagini indimenticabili, contrappunti musicali da brivido, l’ affascinante linguaggio usato da Alex e compari sono miscelati da Kubrick in un’ unità frammentaria. Assai discusso alla sua uscita (1971), Arancia Meccanica vinse i premi della Critica Cinematografica di New York per Miglior Film e Miglior Regista e si guadagnò quattro nomination all’ Oscar, compresa quella per Miglior Film. Quasi trent’ anni dopo, la forza della sua arte è intatta: continua ad attrarci e scioccarci, tenendoci incollati allo schermo.

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