Anya Taylor-Joy è stanca di limitarsi a piangere nei film: “Noi donne abbiamo reazioni che non sono sempre delicate"
Anya Taylor-Joy ha parlato della sua lotta, durante gli anni, per far sì che i personaggi da lei interpretati non si limitino a piangere
In un’intervista per British GQ, Anya Taylor-Joy ha parlato della sua continua lotta, durante gli anni, per fare sì che i personaggi da lei interpretati reagiscano in una maniera da lei ritenuta più naturale in situazioni di rabbia o pericolo, invece di limitarsi a piangere.
“Mi sono fatta una certa reputazione sui set per essere quella che lotta per mostrare sullo schermo la rabbia femminile, il che so che può sembra strano, non voglio promuovere alcun tipo di violenza, ma vorrei che le donne fossero per prima cosa viste come persone. Abbiamo reazioni umane che non sono sempre delicate e ordinate" ha spiegato.
Taylor-Joy ha così contribuito a trasformare una semplice scena di pianto in una meravigliosa esternazione di pura rabbia e ha capito che, molto spesso, parlare dei propri dubbi e delle proprie idee è la cosa giusta da fare. Come in The Menu, dove la scena prevedeva che, dopo aver scoperto di essere stata portata a cena dal suo ragazzo solo per essere uccisa, la sua reazione avrebbe dovuto limitarsi a una singola delicata lacrima sul viso:
Dai, in che razza di mondo viviamo? Gli ho spiegato che se fosse la vita vera e avessi scoperto una cosa dele genere mi sarei gettata sul tavolo solo per poter arrivare a lui e poterlo uccidere con le mie stesse mani!”
Reduce da The Witch, il regista Robert Eggers si è dimostrato aperto ai suggerimenti di Anya Taylor-Joy anche per The Northman, spiegando che la scelta di avere il personaggio di Olga con le mani ricoperte del suo stesso sangue mestruale per schiaffeggiare Fjölnir ed evitare di essere violentate, è stata proprio dell’attrice.
L'attrice è ora al cinema in Furiosa.
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