Angoulême: editori e autori chiedono una rifondazione
Editori e autori francesi chiedono una rifondazione del Festival d'Angoulême, ma anche tra loro non mancano le polemiche
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Gli errori clamorosi commessi all'ultimo Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême hanno lasciato il segno. Sono stati troppi e troppo grossolani, dalle accuse di sessismo alla gaffe della premiazione. In questi giorni è arrivato quindi, tutt'altro che inaspettato, un comunicato firmato dalla gran parte delle case editrici francesi (41 tra piccole e grandi aziende), raccolte sotto i due sindacati principali (SEA e SNE) e pronte a boicottare la prossima edizione della kermesse se non verranno apportati cambiamenti sostanziali.
Vi riportiamo entrambi i comunicati nella loro versione integrale, che non badano certo a sottigliezze e formalismi.
Comunicato stampa degli editori
23 febbraio 2016
Salviamo il Festival d'AngoulêmeFedeli sostenitori del Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême (FIBD) a partire dalla sua creazione, gli editori hanno più volte richiamato l'attenzione dei suoi organizzatori, dei suoi finanziatori e delle istituzioni, sulle ricorrenti carenze di questo appuntamento annuale.
Come conseguenza della scarsità di una visione condivisa e allo stesso tempo di una gestione efficace, l'ultima edizione del Festival ha raccolto errori su errori: assenza di donne nella lista di candidati al Grand Prix de la Ville d’Angoulême, disappunto degli autori spesso bistrattati dall'organizzazione, calo dei visitatori, mancanza di trasparenza nella selezione dei premi, cerimonia di chiusura disastrosa...
Il Festival è arrivato a screditare la nostra professione agli occhi del mondo intero, come testimonia giustamente Fabrice Piault, caporedattore di Livres Hebdo, nel suo editoriale del 5 febbraio 2016.
L'evento in oggetto ricopre un ruolo fondamentale per l'esistenza del fumetto. Non è possibile lasciarlo allo sbando e infrangere così l'immagine della Nona Arte tanto in Francia quanto all'estero. È per tale motivo che abbiamo deciso di non partecipare alla prossima edizione del FIBD se una rifondazione drastica non verrà messa in atto al più presto. La fiera necessita di una riformulazione radicale, all'interno della sua struttura, della sua organizzazione, della sua strategia, del suo progetto e delle sue ambizioni. Considerando la complessità del compito da portare a termine e l'importanza della posta in gioco, sia per la nostra attività che per la cittadinanza di Angoulême e della propria regione, dove il fumetto ha dato luogo a tutta una rete di relazioni istituzionali e industriali articolata, noi facciamo appello allo Stato: richiediamo all'Esimia On. le Ministro della Cultura, di volerci ricevere e di designare un intermediario con lo scopo di portar a buon fine, con assoluta urgenza, suddetta rifondazione.
Le case editrici di fumetti aderenti al Sindacato Nazionale dell'Editoria (SNE):
Casterman, Dargaud, Delcourt, Denoël, Fluide Glacial, Futuropolis, Gallimard, Glénat, Jungle, Le Lombard, Panini, Rue de Sèvres, Sarbacane, Soleil, Urban, Vents d’Ouest.
Gli editori del Sindacato delle Case Editrici Alternative (SEA):
Anathème, Arbitraire, L’Association, Ça & Là, La Cafetière, La Cerise, La 5éme Couche, Cornélius, Éditions 2024, Frémok, Ici Même, Ion, L’Égouttoir, L’Employé du Moi, L’Œuf, Le Lézard Noir, Les Requins Marteaux, Les Rêveurs, Misma, Pré Carré, Radio As Paper, Super Loto, Vide Cocagne, Même Pas Mal, The Hoochie Coochie.
Comunicato dello SNAC-BD (Sindacato Nazionale degli Autori di Bande Dessinée)
24 febbraio 2016
Lo SNAC-BD è venuto a conoscenza ieri, insieme a tutti gli autori, del comunicato collettivo degli editori, Salviamo il Festival d’Angoulême, diretto al Ministro della Cultura, perché venga nominato un intermediario, con l'intenzione di portar a buon fine e con massima urgenza, la rifondazione del Festival d’Angoulême.
Allo stesso modo lo SNAC-BD, forte dei suoi 400 iscritti, non può che auspicare che questa manifestazione, finestra d'attenzione principale sul nostro settore e dunque sulla nostra professione, possa effettivamente beneficiare di un profondo rinnovamento. Ci rammarica il fatto che né lo SNE, né il SEA, abbiano avuto l'accortezza di interpellarci prima della pubblicazione del suddetto comunicato.
Questa rifondazione dovrà avvenire imprescindibilmente con il coinvolgimento degli autori e dei loro rappresentanti; diversamente, verrà da noi considerata priva di fondamento.
Inoltre, in quanto i nostri editori si preoccupano di un “disappunto degli autori spesso bistrattati dall'organizzazione” del festival, noi chiediamo che le loro preoccupazioni si concentrino per migliorare la precaria situazione degli autori e la condizione generale di pauperizzazione.
Infine e come monito: senza autori, nessun editore, nessun festival.
Lo SNAC-BD
Fonte: Bdgest