Gli Anelli del Potere 2, il viaggio di Gandalf tra fato e destino: "Le omissioni di Tolkien sono un'opportunità"

Gli showrunner degli Anelli del Potere e la regista Charlotte Brändström parlano del viaggio dello Straniero alla ricerca di sé stesso, del suo scopo e del suo nome.

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


Condividi
Spoiler Alert

Dopo che l’identità dello Straniero è stata rivelata e lui stesso si è riappropriato del suo nome - e del suo bastone - gli showrunner e la regista di Gli Anelli del Potere 2 hanno parlato dell’importanza del suo viaggio e di come essere Gandalf faccia sì ora il suo percorso prenda una certa direzione.

Charlotte Brändström, regista della maggior parte degli episodi di questa stagione e di questa puntata finale, ha parlato di come si sia approcciata alla scena della rivelazione, ammettendo che, alla fine, si tratta di qualcosa che tutti noi sospettavamo grazie agli svariati indizi sparsi nella prima e seconda stagione:

Nonostante fosse il mistero di questa stagione, molte persone avevano già indovinato chi fosse. E proprio per questo, visto che ero sicura che molte persone già lo sapessero, ho voluto renderlo un bel momento ma che non prendesse troppo spazio.

È un momento molto importante per lui, si rende conto di chi è e in questo trova pace e sollievo, ora ha trovato il suo destino.

Tutto ciò che scrive Tolkien ha a che fare con il destino o con il fato. Personalmente mi piace dire che il fato è qualcosa che ti succede mentre il destino… te lo scegli!

Anche gli showrunner della serie, JD Payne e Patrick McKay, hanno parlato con il Los Angeles Times della storia dello Straniero, e di come si siano rifatti a dei dettagli della mitologia tolkieniana per dare vita a questa versione embrionale di Gandalf. Payne ha infatti spiegato: 

Nelle profondità del saggio Storia della Terra di Mezzo, volume 12, Tolkien ci conferma che il nostro Olórin ha già visitato la Terra di Mezzo. Quindi lascia spazio alla teoria che Gandalf possa essere arrivato prima della Terza Era. Abbiamo poi scoperto e riscoperto altri aspetti della storia che sembrano andare molto d’accordo con il nostro personaggio, man mano che procediamo. 

McKay ha poi raccontato dell’importanza del viaggio dello Straniero… alla scoperta di Gandalf:

Volevamo che questa fosse la storia delle origini di uno stregone che deve venire a patti con chi lui sia in realtà e cosa é venuto a compiere. 

Quello che cerchiamo di fare, con questa serie, é di trovare qualche omissione nella mitologia di Tolkien e usarla come meravigliosa opportunità e come gancio per provare a riempire gli spazi vuoti. Gandalf il Grigio, dopotutto, cade combattendo contro il Balrog e ritorna come Gandalf il Bianco, è sempre lui ma, in un certo senso, non lo è del tutto. Con questo volevamo anche noi provare ad inserire questa idea che magari esisteva anche un’altra versione di Gandalf… prima che fosse noto come il Grigio Pellegrino.

Abbiamo un obiettivo per lui, un arco narrativo da coprire e un viaggio da compiere che speriamo lo porterà ad intrecciarsi con altre storie, più avanti, in modo inaspettato… magari prima o poi lo vedremo indossare il suo cappello!

Mentre aspettiamo di scoprire cosa la serie e il destino abbiano in serbo per Gandalf (chissà quando vedremo il suo cappello a punta) vi ricordiamo che l'episodio finale della seconda stagione de Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere (Ombra e Fiamme), è disponibile ora su Prime Video.

Fonti / LA Times The Wrap
Continua a leggere su BadTaste