American Horror Story: intervista al creatore Ryan Murphy
Il creatore Ryan Murphy cerca di chiarire alcuni spunti e di spiegare come la serie abbia intenzione di reinventare il genere...
Il misterioso thriller, il cui debutto in America è previsto per il 5 ottobre, è incentrato su Ben Harmon (McDermott), un terapista sensitivo, e sua moglie, Vivien Harmon (Britton). La coppia lascia San Francisco insieme alla figlia (Farmiga) dopo che Ben commette un terribile errore che danneggia la sua famiglia. Ma c’è un problema: la loro nuova casa non è il posto migliore per cominciare una nuova vita…
Nel pilot della serie succedono moltissime cose: questa intensità verrà mantenuta nel corso degli episodi o si rallenterà il ritmo? Qual è la traiettoria della prima stagione?
A che punto gli spettatori riusciranno a distinguere ciò che è vero da ciò che è allucinazione?
MURPHY: Penso che il pilot abbia 8 colpi di scena. Io e gli altri sentivamo il bisogno di dover dare parecchie spiegazioni nei due episodi successivi. Entro il terzo episodio parecchi misteri verranno risolti, e l'audience sarà pronto per imbarcarsi nell'avventura.
Questa storia si risolverà nei 13 episodi della prima stagione, e ci sarà una nuova storia nella seconda?
MURPHY: Non saprei. Fa parte del divertimento. Spiegheremo le nostre intenzioni nell'ultimo episodio.
Ci saranno parecchie morti entro la fine della prima stagione?
MURPHY: No, non penso.
Ti stai concentrando su Glee e su questo show o hai altri progetti in mente?
MURPHY: Sto sempre lavorando a qualcosa. Devo incontrare un autore per discutere di un progetto a cui potrei dedicarmi l'anno prossimo. Non so. Per la prima volta dopo lungo tempo sono soddisfatto del mio lavoro perché posso dare sfogo a entrambi i lati della mia personalità: quello più leggero e divertente e quello più oscuro e inquieto.
L'intera intervista è disponibile (in inglese) a questo indirizzo.
Fonte: Collider