AMC Theatres mette al bando i film Universal dopo le dichiarazioni di Jeff Shell sulle finestre distributive

AMC Theatres, proprietaria anche di UCI Cinemas, mette al bando i film della Universal Pictures dopo le dichiarazioni di Jeff Shell sulle finestre

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AMC Theatres, la più grande catena cinematografica statunitense proprietaria anche di Odeon Cinemas e di UCI Cinemas (la più grande catena cinematografica in Italia), ha annunciato che non proietterà più film della Universal Pictures come conseguenza delle dichiarazioni di Jeff Shell, CEO NBCUniversal, che ieri aveva accolto gli ottimi risultati di Trolls World Tour annunciando che d'ora in poi i titoli della major usciranno in contemporanea sia al cinema che in Premium Video On Demand. Nel riportarvi la dichiarazione, ieri, vi avevamo segnalato che avrebbe senza dubbio destato malumori negli esercenti che non vedono di buon occhio il tentativo di approfittare dell'emergenza Coronavirus per cancellare le finestre distributive:

I risultati di Trolls World Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrano la validità di uno strumento come il PVOD. Non appena i cinema riapriranno, ci aspettiamo di distribuire film in entrambi i formati.

Prima della pandemia, passavano circa tre mesi tra l'uscita in sala e il lancio in digitale. Adam Aron, CEO di AMC, ha inviato una lettera molto dura a Donna Langley, chairman di Universal Filmed Entertainment Group, affermando che l'inversione a U sulla distribuzione è inaccettabile:

Ci dispiace molto, ma i commenti di Jeff e le azioni e intenzioni unilaterali della Universal non ci lasciano scelta. Quindi, AMC non proietterà più i film Universal in nessun cinema di sua proprietà negli Stati Uniti, in Europa e Medio Oriente. Questa decisione riguarda tutti i film Universal ed entra in vigore oggi, verrà applicata non appena i nostri cinema riapriranno. Non è una minaccia sconsiderata, non vuole essere in alcun modo punitiva ma verrà applicata a tutti i distributori che decideranno unilateralmente di abbandonare l'attuale sistema delle finestre senza trattative in buona fede che portino beneficio, e non danno, a noi come esercenti e a loro come distributori. Al momento, dopo il commento rilasciato alla stampa, la Universal è l'unica major ad aver preso in considerazione un cambiamento così drastico dello status quo. Ecco il motivo della mia dichiarazione. La AMC è disponibile a trattare con la Universal su diverse strategie di finestre distributive e diversi modelli economici tra la nostra compagnia e la loro. Ma in assenza di tali discussioni e con una decisione così inaccettabile, i decenni di attività e successi insieme giungono alla fine.

Dura anche la reazione della NATO, l'associazione degli esercenti cinematografici americani:

Gli ottimi risultati di Trolls World Tour in PVOD sono dovuti al fatto che milioni di persone sono chiude nelle loro case e desiderano intrattenersi, non in un cambiamento radicale nelle preferenze di consumo cinematografico del pubblico. [...] Siamo fiduciosi che quando i cinema riapriranno gli studios continueranno a beneficiare del box-office cinematografico globale, seguito dalla tradizionale distribuzione on demand. La Universal non ha motivo di utilizzare circostanze eccezionali in un contesto senza precedenti come giustificazione per modificare la tradizionale distribuzione cinematografica.

Un portavoce della Universal ha risposto difendendo la decisione:

Il nostro obiettivo nel distribuire Trolls World Tour in Premium Video On Demand era di fornire intrattenimento al pubblico che è rimasto al riparo a casa, mentre i cinema e altre forme di intrattenimento sono chiuse. In base alla risposta entusiastica, abbiamo pensato di compiere il passo giusto. [...] Il nostro desiderio è sempre stato quello di fornire intrattenimento al pubblico più ampio possibile. Crediamo assolutamente nell'esperienza cinematografica e non abbiamo mai affermato il contrario. Come dichiarato in precedenta, in futuro ci aspettiamo di distribuire i film al cinema e in PVOD quando ci sembrerà sensato farlo. Intendiamo avere conversazioni private con i nostri partner distributivi, ma ci delude vedere questo tentativo apparentemente coordinato della AMC e della NATO di confondere la nostra posizione e le nostre azioni.

NATO ha poi smentito categoricamente di aver concordato con AMC le sue dichiarazioni.

La Universal, ovviamente, non è l'unica ad aver scelto di distribuire direttamente online alcuni film che dovevano uscire in sala (cosa che continuerà a fare con The King of Staten Island, commedia di Judd Apatow che arriverà on demand il 12 giugno). La Warner Bros., per esempio, ha deciso di lanciare il 15 maggio in Premium Video On Demand la commedia d'animazione Scoob!, mentre la Disney ha deciso di rendere disponibile Artemis Fowl in streaming su Disney+ a giugno. Ma la Universal è l'unica ad aver affermato che in futuro affiancherà il lancio cinematografico dei propri titoli al lancio in digitale. La "precisazione" del portavoce lascia però immaginare una parziale retromarcia, e che Jeff Shell intendesse dire che questo nuovo modello distributivo si applicherà solo a determinati titoli, e magari non ai grandi blockbuster del 2021 come Fast & Furious 9, Jurassic World: Dominion, Minions: The Rise of Gru e Sing 2.

Vi terremo aggiornati!

Fonte: Variety

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