Almost Human: J.H. Wyman spiega l'idea alla base della serie

La serie creata da J.H. Wyman, pur ambientata in una versione futura e violenta di Los Angeles, vuole trasmettere un messaggio positivo

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almost humanAlmost Human, la nuova serie sci-fi della Fox, sarà ambientata in una versione futura e violenta della città di Los Angeles, dove i poliziotti umani lavorano insieme a degli androidi. Nello show saranno presenti due versioni dei robot: un'edizione che segue fermamente le regole e un modello la cui produzione è stata interrotta e più emotiva, rappresentata da Dorian. Il ruolo è stato affidato all'attore Michael Ealy, la cui interpretazione è uno degli elementi più importanti e complicati del progetto.

J.H. Wyman, creatore di Almost Human ha ricordato che abbiamo già visto ogni possibile robot che sogna di essere umano e quindi, per raccontare la storia che volevano, è stato scelto di averne uno che lo era più di quanto potesse gestire e impegnato a cercare di capire quello che è piuttosto che aspirare a essere qualcosa di diverso.

La vera sfida era quindi di dare vita a un personaggio credibile, pur essendo frutto della tecnologia. Ealy ha raccontato: “Come attore si tende ad attingere ai propri istinti umanie al proprio passato, a quello che si è vissuto. La parte più difficile nell'interpretare Dorian è recitare come se non avessi nulla di tutto questo e portare al personaggio quel tipo di innocenza di chi non ha esperienze personali, a differenza di quanto possiede il personaggio di Karl Urban. E' un aspetto che lo affascina, che osserva e da cui impara...”. L'attore ha quindi cercato di interpretare Dorian come se si trattasse di un bambino che osserva con occhi innocenti quanto accade intorno a lui.

Wyman ha voluto infine chiarire che l'atmosfera di Almost Human sarà molto diversa da quella alla base di film come Blade Runner o serie stile Battlestar Galactica:

Molti di questi incredibili romanzi o idee sul futuro riguardano una situazione post apocalittica, molto oscura, e mi sembra che gli scrittori stessero dicendo ‘Sai cosa? L'umanità è veramente incasinata e guarda cosa ne hanno ricavato’, che è un argomento interessante e rispettabile e lo capisco. Ma non è quello che mi interessa o di cui voglio scrivere. Io sto scrivendo che credo nella speranza e nel fatto che siamo buoni. E sono convinto che siamo intelligenti, e che riusciremo a fermare qualsiasi terribile evento. Ci credo e voglio raccontare quelle storie, che non è ancora troppo tardi per l'umanità, che gli esseri umani devono affrontare alcune evoluzioni tecnologiche incredibili che triplicheranno e quadruplicheranno i pericoli che affrontiamo come società e razza umana. Ma penso che abbiamo gli strumenti per affrontarli. E' come se dicessi ‘hey, la tecnologia non è cattiva. E' come la usiamo’...Vogliamo raccontare storie sulla razza umana che ha ancora una possibilità”.

Fonte: EW

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