Aliens: la storia di come James Cameron abbia coinvolto Sigourney Weaver mentendo all'agente di Arnold Schwarzenegger

Per sbloccare la trattativa fra la Fox e Sigourney Weaver per Aliens, James Cameron decise di usare una pragmatica bugia...

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Nella ricca aneddotica che circonda la saga di Alien, c'è anche la storia di come James Cameron sia riuscito ad assicurarsi la presenza di Sigourney Weaver in Aliens - Scontro finale, il sequel della pellicola di Ridley Scott arrivato nei cinema nel 1986.

In buona sostanza, quando il regista aveva cominciato a scrivere Aliens, insieme al prezioso supporto degli storici colleghi e produttori Walter Hill e David Giler, aveva dato per scontato che la 20Th Century Fox avesse opzionato l'attrice anche per il sequel e che ci fosse un qualche contratto già in essere. La realtà era ben diversa: non c'era niente che vincolava contrattualmente Sigourney Weaver ad Aliens e l'attrice, peraltro, aveva anche ottenuto col passare del tempo un notevole potere contrattuale tanto da richiedere, come compenso per il fil, un milione di dollari dando il via a una fase negoziale non semplice. Che nella metà degli anno ottanta erano una cifra mica male.

In una chiacchierata dal forte sapore retrospettivo fatta con GQ, James Cameron ha raccontato di essere riuscito a convincere l'attrice a prendere parte al film usando l'astuzia e, nello specifico, una bugia bella e buona.

Chiamai Lou Pitt, l'agente di Arnold Schwarzenegger, dicendogli "Lou, ci siamo un po' stancati di questa faccenda. Abbiamo deciso che ci piace davvero tanto la storia del corpo dei Marine, dei personaggi e del mondo che abbiamo creato. Ci abbiamo pensato molto e abbiamo capito che non abbiamo realmente bisogno di Sigourney. Il mio orgoglio di autore m'impone di andare avanti col progetto, ci limiteremo a tagliare il suo personaggio. Non faremo un recast, lo riscriverò soltanto. Comincerò questa sera".

Poi aggiunge:

Ora, avevo davvero intenzione di farlo? No davvero. Ma casualmente sapevo che Lou lavorava alla stessa agenzia dell'agente di Sigourney. E sapevo perfettamente che nel momento in cui avrebbe riattaccato la cornetta, avrebbe subito chiamato il collega per dire "Fai firmare Sigourney, subito". Indovina un po'? L'accordo venne chiuso nell'arco delle dodici ore successive. Non ho mai scritto neanche una singola parola di quella storia ipotetica che avevo detto che avrei fatto e che non avevo comunque intenzione di scrivere. In ogni caso ha funzionato, Sigourney ha avuto il suo milione e tutti erano felici.

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FONTE: GQ via YouTube

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