Alien: Noah Hawley parla della sua ambiziosa serie, sarà una storia sull'intelligenza artificiale

Noah Hawley parla della sua serie tv su Alien e spiega che parlerà soprattutto di intelligenza artificiale e sarà un progetto molto ambizioso

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Continua l'attesa per la serie tv di Alien che verrà prodotta da Noah Hawley per il canale via cavo FX. Annunciata alla fine del 2020, nasce da un'idea che Hawley in realtà aveva già da diversi anni, e difficilmente arriverà prima dell'anno prossimo.

Parlando a Esquire, lo showrunner ha confermato quanto anticipato alcuni mesi fa da John Landgraf di FX, e cioè che la serie è veramente colossale:

Lo sviluppo sta andando alla grande. Ma sta anche andando molto lentamente, purtroppo, viste le dimensioni del progetto. Mi sono fatto un certo nome reinventando cose. Alien è una storia affascinante perché non è soltanto un film su un mostro, è un film su come siamo tutti intrappolati tra un passato primordiale e l'intelligenza artificiale cui siamo destinati nel nostro futuro, ed entrambi cercano di ucciderci. È ambientato sulla Terra del futuro. Al momento, potrei descrivere la serie come Edison contro Westinghouse contro Tesla. Qualcuno sta per monopolizzare l'elettricità, e non sappiamo ancora chi sarà tra loro.

Queste parole riflettono quanto già affermato in passato da Hawley, e cioè che il progetto avrà molti legami con i film, ma anche punti di distanza. Sarà più incentrata sull'azienda Weyland-Yutani Corporation, ovviamente:

Nei film c'è la Weyland-Yutani Corporation, che chiaramente sta sviluppando l'intelligenza artificiale. Ma cosa succederebbe se ci fossero anche altre aziende che stanno cercando di raggiungere l'immortalità in un'altra maniera, con miglioramenti del corpo da cyborg o download transumani? Quale tra queste tecnologia avrà la meglio? È la classica domanda della fantascienza: ma l'umanità merita davvero di sopravvivere? Come diceva Sigourney Weaver nel secondo film: "Non so quale specie sia peggiore, almeno loro non si fottono a vicenda per una percentuale". Persino se la serie fosse il 60% del miglior horror sul pianeta, rimane quel 40% dove dobbiamo chiederci: di cosa stiamo parlando, dietro a tutto questo? Insomma, sarà qualcosa di molto interessante. E per me è un onore lavorare con l'iconografia di questo mondo.

Insomma, sembra che il progetto sia veramente ambizioso. Cosa ne pensate?

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