Alexander Payne contro i cinecomic: "Se non c'è qualcuno che vola nel tuo film non ti danno i soldi per farlo"

Alexander Payne, regista di Paradiso amaro e del prossimo The Holdovers, riflette sui notevoli cambiamenti dell'industria del cinema...

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Se, come recita l'adagio, il buon giorno si vede dal mattino, per Alexander Payne e il suo The Holdovers - Lezioni di vita si prospetta una giornata sensazionale. La pellicola ha già vinto un paio di Golden Globes (miglior attore in una commedia/musical a Paul Giamatti, migliore attrice non protagonista a Da’Vine Joy Randolph) ed è un'osservata speciale in vista dei prossimi Oscar.

Nonostante Alexander Payne sia uno dei moderni autori di spicco del cinema d'autore americano, anche lui deve fare necessariamente i conti con un'industria che è molto cambiata nel corso degli anni, un settore che tende a favorire i progetti ad alto budget come i cinecomic che vanno a distogliere le attenzioni - e i soldi - degli studios da altre tipologie di opere.

Il filmmaker ne ha discusso in un profilo/intervista sul The Guardian in cui ha inevitabilmente ragionato anche sui cambiamenti avvenuti nel mondo del cinema.

Spiega Alexander Payne che:

Se non c'è qualcuno che vola nel tuo film non ti danno i soldi per farlo. Unisciti a me nella riflessione e pensa. Per quanto riguarda la commedia, dove troviamo qualcosa come Ricomincio da capo oggi? Dove sono finiti film come Una poltrona per due? Che fine ha fatto Voglia di tenerezza? La commedia-drammatica solida e intelligente? Dov'è finito dramma per adulti ben realizzato e visivamente spettacolare? Dove sono La mia Africa o Il paziente inglese?

Poi, parlando di una sua esperienza diretta, aggiunge:

Nebraska in particolare è stato molto difficile da finanziare perché volevo farlo in bianco e nero. Anche per 14 milioni di dollari, che per queste persone degli [studi] sono una cifra irrisoria, è stato molto difficile realizzarlo. The Descendants (Paradiso amaro in Italia, ndr.) è stato più facile perché avevo George Clooney a bordo. E Downsizing era una bestia diversa, con una portata produttiva maggiore, ma potevo dire: "Ehi guarda, c'è Matt Damon". Downsizing sicuramente sembrava buono sulla carta.

Il film si rivelò però un flop, di pubblico e anche di critica. Un'esperienza che il regista ricorda così:

Ti lecchi le ferite per un attimo, ma cosa puoi fare di più? Ti rialzi e vai avanti. D'altronde Brian De Palma ha fatto una meravigliosa osservazione dopo aver realizzato Il falò delle vanità. Ha detto: 'Non sei nessuno a Hollywood finché non hai messo in ginocchio uno studio.

Cosa ne pensate delle parole di Alexander Payne? Ditecelo nei commenti!

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FONTE: The Guardian

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