Alan Moore nella bufera

Dichiarazioni avvelenate di Alan Moore su Grant Morrison e molto altro

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Lo sappiamo da sempre che è permaloso. Questa volta, più di altre. Il fatto che sia uno degli autori fondamentali della storia del fumetto e uno degli scrittori più importanti della fine del secolo scorso, non vuol dire che Alan Moore sia sempre uno dei buoni. Ognuno potrà farsi la sua opinione. Nel mondo del fumetto, tra i fan e gli addetti ai lavori, moltissimi hanno già la propria.

Ognuno potrà decidere se nell'intervista rilasciata al blog Slovobooks (una vera e propria intervista fiume, interessante anche al di là della notizia he vi raccontiamo), Moore sia stato troppo duro o meno con la giornalista Laura Sneddon, che a suo tempo pubblicò dettagli di trama della Lega degli Straordinari Gentlemen: Century 2009, ben prima che venissero rilasciate dichiarazioni ufficiali: causa vituperata della decisione di non rilasciare mai più interviste se non dopo l'uscita di nuovi lavori, per non vederseli rovinati da giornalisti in cerca di scoop.

Moore si toglie anche il sassolino dalla scarpa in merito alle sue dichiarazioni recenti sui fumetti supereroistici. Se davvero le sue opinioni scatenano commenti così negativi e pareri tanto indignati, pare che in futuro si guarderà bene dall'esprimersi riguardo il mondo del fumetto, la sua situazione e le direzioni che sta prendendo.

Meglio lasciar parlare le mie opere al mio posto. Non ho mai voluto avere accesso alle vite dei miei autori preferiti o a qualcosa che non fosse ciò che esprimono con la loro arte. Dopo Before Watchmen, ho smesso di firmare copie di fumetti di cui non detengo i diritti, cioè quasi tutti. Non ho copie di quei lavori a casa e non ho motivi particolari per prenderli in considerazione o firmarli. Potrei fare delle eccezioni, ma in generale è una cosa che non riuscirei a fare con entusiasmo sincero.

Sin qui tutto normale. Una delusione per alcuni fan, una voce libera e importante che si autocensura. La vera bomba, tuttavia, viene sganciata più avanti nell'intervista, quando, dopo avere citato diverse volte Grant Morrison, Moore lo accusa senza mezzi termini di avere copiato una serie notevole di sue idee e, addirittura, di avere basato la propria carriera sul gioco d'anticipo, scorrendo i magazine e i giornali in cerca dei temi che Moore stava per affrontare e battendolo sul tempo con opere che attingevano a piene mani da quel patrimonio creativo.

Dopo che avevo annunciato la serie Big Numbers sui numeri frattali e l'insieme di Mandelbrot, qualcuno mi disse che gli stessi temi erano stati affrontati forzatamente in un volume di Animal Man. Certo, potrebbe anche essersi trattata di una semplice coincidenza, ma ho la sensazione che questa sia stata la sola strategia creativa di Morrison nel corso degli anni.  Mi ricordo che Eddie Campbell formulò una teoria secondo cui cui Morrison scrivesse gran parte delle sue opere leggendo i comunicati stampa di progetti che annunciavo e che avrebbero visto la luce dopo qualche anno, facendo a gara nel mandare in stampa le sue poche idee basate su quello che credeva che avrei trattato nelle mie opere. Annunciai From Hell e a lui subito venne l'idea di un fumetto che parlava dei serial killer della storia. Annunciai Lost Girls, una lunga vicenda erotica con personaggi della letteratura come protagonisti, e dopo pochi mesi lui creò una miniserie Vertigo con la stessa idea.

Vi risparmiamo la divertente ma livorosa battuta sul "memorabile taglio di capelli" di Grant Morrison come unica fonte del suo successo negli anni a venire, ma certamente il tono dell'intervento è chiaro. Un'accusa apertissima a cui, a quanto ci risulta, Morrison non ha ancora replicato. Lo hanno fatto, invece, alcune personalità del comicdom. Su tutti Brian Michael Bendis, che si è detto divertito dalla vicenda, nella misura in cui non lo riguarda, e ha dichiarato:

Si tratta di uno splendido esempio di quanto sia orribile un comportamento simile. Capisco l'istinto. Non è frequente, ma succede più spesso di quanto vorrei, che alcune persone mi dicano cose molto cattive e l'istinto sarebbe quello di fare la versione di Cleveland di ciò che ha fatto Alan Moore, ma di solito non è la cosa giusta da fare. Quindi credo che dovrei dire grazie ad Alan Moore per avermi mostrato e ricordato come si appare quando si fa qualcosa del genere, e di quanto sia terribile.

Fonte: slovobooks.wordpress.com

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