AfterShock: Garth Ennis e Goran Sudzuka lanciano l'horror A Walk Through Hell
Garth Ennis traduce in un fumetto dell'orrore le sue sensazioni verso l'amministrazione Trump
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ennis - Gli agenti speciali Shaw e McGregor entrano in un magazzino di Long Beach in cerca di due colleghi che sembrano essere scomparsi nell'edificio. Presto si rendono conto che qualcosa decisamente non va, lì dentro, al punto da sfuggire completamente alle leggi della fisica. In più, inquietanti eco di un caso piuttosto traumatico di cui si sono occupati mesi fa si manifestano attorno a loro e appaiono persone che non possono trovarsi in quel luogo per nessuna ragione plausibile. Lentamente ma inesorabilmente, le cose diventano sempre più terrificanti, finché i due non saranno costretti ad affrontare una nuova e terribile realtà, con conseguenze che andranno ben oltre le loro vite.
Dal mio ultimo fumetto horror è passato un bel po' di tempo. Direi che l'ultima storia pienamente inclusa in questo genere è Crossed, che ho iniziato nel 2008, in parte come reazione all'era Bush, dato che i temi principali erano il caos e la rassegnazione. A Walk Through Hell è una risposta all'attuale amministrazione americana, parla di corruzione e inadeguatezza e del risvegliarsi di un male antico, da tempo sopito. Tutto sommato, ho deciso che era tempo di gettarmi di nuovo nell'oscurità.Sudzuka - Vent'anni fa ho letto il mio primo fumetto di Garth Ennis, una storia di Hellblazer intitolata Heartland, e da allora ho sempre voluto lavorare con lui. Credo sia tutto quel che può desiderare un disegnatore. Garth è professionale, ma appassionato a quel che fa e sa perfettamente cosa vuole. Le sue sceneggiature sono chiare e le sue notazioni alle tavole giungono dirette al punto e nel giro di pochi minuti.
È il collega perfetto e la gente che lavora ad AfterShock è grandiosa. Joe Pruett è stato il mio primo contatto con un editore americano vent'anni e passa fa, e da allora abbiamo spesso lavorato assieme. Tutti fanno in modo che il lavoro fili via liscio, in maniera che noi non ci si debba preoccupare di nulla, se non di dare il massimo sulle tavole.Non credo che Garth abbia mai scritto una storia più sofisticata di questa, e tutti coloro che conoscono il suo lavoro sanno quanto questa affermazione sia importante. Inoltre, abbiamo la fortuna di avere come colorista Ive Svorcina, un grandissimo talento, che ha fatto sì che le mie pagine fossero ancora più belle, una volta colorate. Un privilegio che non sempre ho avuto. Inoltre, dopo decadi come disegnatore professionista, finalmente ho accumulato abilità e conoscenza sufficienti a fare in modo che una storia senza esplosioni e cazzotti vi lasci completamente senza fiato.
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