AfterShock: Gaiman, Vess, Azzarello e Francavilla per l'antologia Shock
AfterShock ha presentato il volume antologico Shock, realizzato da grandi nomi del Fumetto americano
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Alcuni di loro hanno presentato i loro fumetti per Shock:
Cullen Bunn - La mia storia, Blooderflies, è un fantasy horror/dark, una storia completa di sole otto pagine che però dovrebbe lasciare nel lettore il pensiero "cosa succederà ora?" per un bel po' di tempo. Per me questo elemento è ciò che rende il catalogo AfterShock così entusiasmante. Questi racconti, brevi o lunghi che siano, stimolano parecchio l'immaginazione. Non potrei essere più felice dopo essere stato chiamato a lavorare su questa antologia assieme ad autori stupefacenti.
Marc Guggenheim - Metroclash è un'idea che è fermentata nel mio quaderno per anni: cosa succederebbe se le città potessero combattere come le persone? È quel tipo di idea enorme, fortemente visiva, che può essere realizzata solo a fumetti. La mia è la storia di uno scontro tra New York e Chicago, e non potrei essere più eccitato al pensiero di proporre al mondo là fuori quest'opera folle e roboante.
Mike Carey - Il mio episodio nell'antologia è un racconto autobiografico sul crescere a Liverpool a metà del secolo scorso, un periodo che in qualche modo sembra ormai il tardo giurassico. Sto cercando un senso nell'assenza di connessione tra il mondo che conoscevo da ragazzino e quello in cui vivo ora. È anche una storia sul modo in cui funziona la memoria, e su come cerchiamo costantemente di costruire una narrazione coerente dai fatti incoerenti della nostra vita. Avevo già inserito particolari autobiografici nelle mie storie, ma non ne avevo mai scritto un'intera vicenda. Sono impaziente di vedere il risultato finale, anche perché lo sta disegnando Szymon Kudranski, e sono curioso di vedere come apparirà la mia vita in bianco e nero.Frank Tieri - La mia storia si intitolata Little Red Hood, potete considerarla una versione cinematografica di Cappuccetto Rosso diretta da Quentin Tarantino. La celebre fiaba diventa il racconto di uno spaccio di droga che finisce molto male. Cappuccetto Rosso è una corriere della droga che trasporta un pacco al più grosso spacciatore della città - ovviamente è la nonna - ma l'irruzione dello spacciatore rivale, "il Lupo", scatena il finimondo. È sopra le righe, ultra-violento e decisamente distante dalla favola dei Fratelli Grimm con cui siamo cresciuti. Non aspettatevi la storia della buonanotte che leggerete ai vostri bambini prima di andare a letto. O almeno, non vi consiglio di farlo con questa.
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Tocca un'immagine per scorrere la galleriaFonte: Comics Beat