Addio a Vincino, grande nome del Fumetto satirico italiano
Si è spento ieri, dopo una lunga malattia, il vignettista Vincino
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La notizia ha già fatto il giro dei media: si è spento ieri, martedì 21 agosto, all'età di 72 anni, il fumettista satirico Vincino.
Con il suo tratto veloce, immediato e minimale ma immediatamente riconoscibile ha raccontato la Prima, la Seconda e la Terza Repubblica, da Giulio Andreotti a Bettino Craxi, da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, fino all'attuale Governo giallo-verde, senza risparmiare ovviamente i suoi esponenti di spicco.
Nel 1996 Vincino è approdato al Foglio di Giuliano Ferrara, dove si è accasato definitivamente e per il quale ha lavorato fino all'ultimo giorno prima che la lunga malattia lo stroncasse, lasciandoci un autoritratto con l'ironica scritta:
Comunque sarò il prossimo James Bond (di sicuro)
Messaggi di cordoglio sono giunti dai più disparati ambienti della politica e della cultura. BadComics.it vuole ricordare fra le tante dimostrazioni di affetto la vignetta postata su Twitter da Vauro, uno dei colleghi e degli amici più cari di Vincino.
E' morto oggi a Roma Vincino. E' stato al Foglio la nostra speranza, il nostro specchio, la nostra risorsa d’acqua e di alcol e di fumo https://t.co/JoslsTJoBH
— Il Foglio (@ilfoglio_it) 21 August 2018
Ciao Vincino amico mio pic.twitter.com/bZZS03ComH
— Vauro (@VauroSenesi) 21 August 2018
Fonti: Repubblica | Rai News