Addio a Denis Sire, storica colonna della rivista Metal Hurlant
Si è spento all'età di 65 anni Denis Sire, artista dal tratto sensuale e raffinato
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
A pochi giorni dall'annuncio della scomparsa di Ron Smith, un altro lutto colpisce il mondo della Nona Arte e nello specifico delle bande dessinée. A soli sessantacinque anni, si è spento ieri, mercoledì 16 gennaio, Denis Sire, storica colonna di Métal Hurlant, rivista che a cavallo tra gli anni '70 e '80 ha rivoluzionato su scala mondiale il modo di concepire il Fumetto, non solo da un punto di vista espressivo ma anche critico, conferendogli una dimensione più matura e adulta.
Il tratto di Sire è un connubio di sensualità e nostalgia, uno stile elegantemente rétro ispirato all'America degli indimenticabili anni '50 e alle vamp hollywoodiane dell'epoca. La straripante energia del tratto di Sire esplose in titoli come Bois Willys - Le avventure di Bettie e Ziblyne (1981) e Lisa Bay (1985), entrambi pubblicati da Les Humanoïdes Associés e incentrati sulle prosperose protagoniste Bettie e Ziblyne, coinvolte in avventure appartenenti ai generi più svariati.
Il fascino di Sire per i motori lo portò in seguito a realizzare illustrazioni e racconti dedicati alle automobili da corsa. Del 2003 è Courses de légende e del 2006 la raccolta 24 heures vues par, contenente ventiquattro scene epocali della leggendaria 24 ore di Le Mans. La sua ultima creazione a fumetti, Baron d'Holbach, risale al 2012, per la casa editrice Zanpano.