Adam Sandler racconta come è nato Hustle e riflette sulla sua carriera passata e futura
Adam Sandler racconta come è nato il film Hustle e riflette sulla sua carriera, concentrandosi sull'importanza di Diamanti grezzi
In una recente puntata del podcast Variety Awards Season, Adam Sandler ha avuto modo di parlare a ruota libera della sua carriera, a partire dal suo ultimo lavoro, Hustle, disponibile su Netflix dallo scorso luglio (LEGGI LA RECENSIONE).
La società di LeBron [James, star dell'NBA] e John Ross [noto osservatore dell'NBA] ci hanno portato questo script sullo scouting e tutto era eccitante per me, che sono un gran fan del basket e dell'NBA: amo allenare, vedere cosa accade dietro le quinte e così mi sono sentito legato all'idea del film. Poi sono stato molto fortunato: durante la pandemia, ho chiesto a Ted Sarandos [amministratore delegato di Netflix] che film guardare e lui mi ha proposto We The Animals. L'ho visto e ho pensato fosse un film incredibile. Ho contattato il regista, Jeremiah Zagar, abbiamo parlato di un altro film e gli ho detto di avere questo script. Gliel'ho girato e entrambi abbiamo avuto la stessa sensazione che sarebbe potuto essere eccitante. Così è diventato un un progetto appassionante.
Il conduttore gli chiede così se gli piacerebbe girare un sequel di Waterboy, film del 1998 in cui interpreta un ragazzo che porta l' acqua per la squadra di football del suo college. "Sarebbe divertente, amo Mama [il personaggio interpretato da Kathy Bates] e Henri Winkler [interprete del coach della squadra] [...] Non so, magari un giorno [si farà]", risponde l'attore.
Infine, Sandler rivela se ha mai preso in considerazione l'idea di esordire dietro la macchina da presa: "Non penso potrei sopportare di stare tutto il giorno seduto, ho bisogno di scappare e poi ritornare. Amo essere parte del processo, di essere parte delle decisioni, ma amo poter andare via mentre altri fanno delle cose".
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FONTE: Variety