Abete & Co. presentano Cinecittà World - le nostre foto del parco!
Più che una conferenza stampa una vera e propria chiamata alle armi per il Presidente IEG: per lui il parco a tema esploderà e Hollywood tornerà a Cinecittà Studios dal 2015...
“Break-even già dal primo anno per noi!”.
Nell'azzardo di un pareggio di bilancio già entro i primi 12 mesi di attività c'è in sintesi tutto l'ottimismo e lo slancio di una conferenza stampa molto poco timida in cui Cinecittà World (prossima apertura ufficiale 24 luglio ore 10) si presenta a noi giornalisti mostrando e flettendo i muscoli peggio del Terry Crews della rom-com Sandler/Barrymore Insieme per forza.
Seduto in prima fila e silenzioso durante tutta la conferenza stampa (salvo prorompere in una grande risata quando Abete scherza circa il fatto che il Presidente del Napoli sia più giovane di lui) un supersobrio Aurelio De Laurentiis vicino al figlio Luigi. Abete parla a braccio per quasi un'ora. E il tono spesso si impenna violentemente.
C'è parecchio da dire. Finalmente dopo il progetto di investimento del 2003, la compravendita delle aree e dei teatri di posa dell'ex Dinocittà del 2005, l'eliminazione del vincolo per destinazione d'uso del 2010 (“Ci abbiamo messo 5 anni per eliminare questa restrizione 'eccetto l'intrattenimento' che vietava l'uso dei terreni per costruire Cinecittà World” ricorda Abete con sofferenza) e l'inizio dei lavori di costruzione del luglio 2012...
Cinecittà World è pronta a partire. Sarà un successo? Per Abete certamente sì e non possiamo nascondere che la scommessa sia francamente eccitante.
Otto set cinematografici, venti attrazioni, spettacoli dal vivo, ristorante di qualità, aree verdi dove riposarsi.
Duecentocinquanta milioni di euro investiti, distinguo d'uso ma piena sinergia con gli Studios della originaria Cinecittà di Via Tuscolana (“Se vogliamo usare la metafora del basket: gli Studios saranno il playmaker mentre Cinecittà World sarà il pivot”) dove Abete prevede che il cinema internazionale in generale e Hollywood nello specifico torneranno prepotentemente a girare film per tutto il 2015 anche grazie alle agevolazioni fiscali studiate dal ministro Franceschini.
E' un fiume in piena di ottimismo della volontà l'ex Presidente di Confindustria. Si tornerà a fare cinema internazionale a Cinecittà Studios e i turisti arriveranno tranquillamente sulla Pontina attraverso pacchetti con tour operator e una viabilità non così disastrosa come la dipingono i pessimisti. E in questo passaggio Abete quasi sfonda il microfono per il fervore con cui afferma quasi rabbiosamente:
Non abbiamo scelto di fare qui Cinecittà World nonostante ci fosse la Pontina ma PERCHE' c'è la Pontina. Abbiamo scelto Castel Romano dopo aver attentamente analizzato 25 aree del Lazio. Invito a riflettere bene prima di giudicare.
Chissà con chi ce l'ha.
La strada statale 148 (ovvero Pontina) che collega quasi tutto il litorale laziale partendo da Roma Sud è spesso un incubo a cielo aperto visto il traffico che la contraddistingue. Ma per Abete no. Sembra di sentire il “Se score” del verdoniano Gallo cedrone ma con più veemenza. La Pontina non è più un problema ma una risorsa, i treni ci sono (“In diciassette minuti si può raggiungere la stazione di Pomezia”), le strade alternative pure (Via di Trigoria, Via Pratica di Mare), i flussi di orari diversissimi dal traffico quotidiano e quindi tutti potranno raggiungere Cinecittà World senza code e fastidi.
Cosa può andare storto? Niente. A sentire Luigi Abete.
Sarebbe effetivamente fantastico che Cinecittà World esplodesse dando un intrattenimento di qualità in Italia a famiglie e non di romani e turisti. Ben venga un nuovo polo del divertimento cinematografico dopo il Movieland Park di Lazise soprattutto se dà occupazione a 1000 persone molte delle quali avevano perso il lavoro prima di essere riassunte da Abete & Co.
Era difficile immaginare un Abete meno combattivo e motivato in questa delicata conferenza stampa prima dell'apertura ufficiale. Dopo il suo intervento... c'è poco altro da aggiungere se non: “Speriamo lei abbia ragione”. Prevedibile che dopo di lui arrivi la calma di Gout, il quale fa un intervento semplicissimo il cui punto più interessante è rimarcare la differenza di stile delle attrazioni tra Disneyworld e, appunto, Cinecittà World: “I visitatori non arriveranno su set specifici ma immaginari. Loro vi dicono cosa sognare, noi no”. Il ristorante per Gout sarà pregiato (“Io sogno che la gente voglia venire a cena qui la sera”) e il territorio ancora da conquistare (“Abbiamo 25 ettari ma per noi ne mancano ancora 125. L'anno prossimo vogliamo sfruttare questa bella campagna con 75 ettari di parco dedicati allo sport”). E' il turno poi di Riccardo Capo, ex Mirabilandia, concentrato nel parlare dei mitici 1000 dell'esercito di Abete (“Cinquecento nostri dipendenti diretti, cinquecento attraverso società di servizio”) dall'età media di 35 anni, con grandi competenze tecniche e al lavoro duecentosessanta giorni all'anno. E poi il prezzo del biglietto: “Solo 29 euro a biglietto” precisa Capo: “Prezzo più basso della media di mercato”.
E dopo tutto questo testosterone e vibrante ottimismo della volontà... arriva l'understatement di Dante Ferretti, ultimo a parlare, stanco, vagamente annoiato e non proprio sul pezzo visto che chiama subito Cinecittà World “parco giochi” (“Parco a tema!” lo corregge in un centesimo di secondo un Abete che non ha minimamente abbassato l'adrenalina) e con la sua parlata ironica aggiunge un po' di svagata dolcezza ai proclami abetiani.
“Mi interessava portare a Cinecittà World dei pezzi di scene fatte a Cinecittà e non solo”.
Questo era il suo ruolo ed effettivamente entrare tra le manone gigantesche della porta di Cabiria (1914 di Giovanni Pastrone; effettivamente non realizzato a Roma bensì nella prima capitale del cinema italiano ovvero Torino) ha il suo perché così come passeggiare per la Broadway Street di Gangs of New York, ricreata da Ferretti a Cinecittà World dopo che la sua originaria scenografia a Cinecittà Studios lentamente sta cadendo a pezzi.
E poi c'è il suo Elefante Erawan ispirato a Le avventure del Barone di Munchausen di Terry Gilliam nonché un villaggio western ribattezzato Ennio's Creek in omaggio ad Ennio Morricone, le cui musiche speriamo echeggeranno miticamente per i finti set della Pontina così come facevano per quelli veri di Sergio Leone.
Un giudizio di questa conferenza stampa?
Luigi Abete sembrava il condottiero Maximus del Crowe gladiatore. Se fosse stato in groppa a un cavallo forse lo avremmo poi visto lanciarsi verso l'orizzonte in cerca di duelli impossibili. Gli auguriamo il break-even entro 12 mesi. Se si realizzasse un decimo delle cose che ha promesso, saremmo i primi come operatori, e anche un po' attivisti, cinematografici ad essere non soddisfatti ma addirittura felici.
Vedremo.
E per quanto riguarda una recensione approfondita delle attrazioni Sognolabio, Aquila IV, Erawan, Ennio's Creek, Altair, Aktium e gli show Enigma, Darkmare, Proiettore incantato, Ciak si gira?
Ci vorrà più tempo. E soprattutto... un altro articolo. Intanto potete vedere le foto che abbiamo scattato qui sotto: