50 anni di X-Men: intervista a Marco Marcello Lupoi
Gli X-Men secondo il direttore editoriale di Panini Comics in un'intervista esclusiva
Si parla di un anniversario importante, il 50°. Cinquanta anni fa, gli X-Men comparivano in un’America dove i temi della tolleranza, dell’accettazione del diverso e dell’integrazione tra culture erano al centro di scontri molto accesi. 50 anni dopo lo scenario sociale, almeno sotto certi aspetti, si è profondamente evoluto. Pensi che i temi alla base della Saga degli X-Men siano ancora attuali o si siano evoluti anch’essi? E qual è il messaggio che trasmettono al lettore odierno?
Sei un grandissimo appassionato delle vicende degli X-Men della prima ora, sono sicuro che a molti lettori farebbe piacere condividere con te una “chiacchierata” sui temi tipici degli appassionati. Quindi, una piccola sequenza di domande “da fan”:
MML: I miei preferiti sono tanti… e spesso collegati al periodo in cui ho proprio fatto da editor alle loro avventure (la mia prima traduzione di un albo Marvel è stata X-Men: Dio Ama, l'Uomo Uccide).
Quindi direi Kitty Pryde, Jean Grey/Fenice, Bestia, Tempesta, Wolverine, Magneto, Charles Xavier, Banshee, Madrox, Havok, Polaris, Emma Frost…
I miei cattivi preferiti: ovviamente Magneto (che così sta in entrambi i campi) ma anche Proteus, il Club Infernale, la Covata, Viper, Silver Samurai…
Ho una predilezione per gli X-Men originali… sia nella versione anni ’60 che in quella moderna di Bendis. Hanno una freschezza che non è mai stata ritrovata.
Poi ovviamente la formazione dei primi numeri degli X-Men Star Comics, quelli di Claremont e Paul Smith…
In epoche attuali, il team dell’epoca Morrison non era affatto male.
b) Sul fronte narrativo: crossover, archi narrativi o storie singole che ami particolarmente?
MML: Come storia singola ho una passione per Vitamorte di Claremont e Barry Windsor Smith, la storia in cui Tempesta deve affrontare la perdita dei suoi poteri, causata (guarda caso) proprio da Forge, l’uomo che ama. “C’era una volta una donna che sapeva volare” è la frase d’inizio!
Poi ovviamente X-Men: Dio Ama, l'Uomo Uccide, tutto il ciclo con Byrne e Paul Smith, L’Era di Apocalisse, Morrison e Quitely, Messiah Complex…
c) Sul fronte creativo: autori e/o artisti che più ti piacciono?
MML: Un po’ li ho citati. Come disegnatori: Windsor Smith, Byrne/Austin, Paul Smith, Quitely, Bachalo, Davis, ma anche quelli recenti dei Nuovissimi X-Men. Come sceneggiatori: Claremont è imprescindibile. Morrison, ovviamente. Bendis e Jason Aaron stanno facendo un ottimo lavoro.
Naturalmente in 50 anni, anche in una saga “at the top of the game” come quella degli X-Men, non sempre tutto è andato per il verso giusto. C’è una scelta narrativa, una svolta, un evento o un momento della storia degli X-Men che avresti voluto vedersi risolvere diversamente?
MML: Ci sono stati momenti un po’ deboli. Tutto il periodo con il Fenomeno, Joseph e altri personaggi in squadra non mi ha convinto…
Giochiamo a un “what if”: a causa di un paradosso temporale causato da Legione, domani al tuo risveglio scopri di avere in mano le redini delle X-testate come autore e puoi scrivere la storia che vuoi con i personaggi che vuoi. Cosa ci proporresti?
MML: Ahhh…. Credo che aver diviso in due i mutanti, tra una fazione più “mainstream” e una più “ribelle”, sia stata una buona idea. Una singola scuola con dentro 60 personaggi con super-poteri non funzionerebbe. Magari uno si sarebbe aspettato Ciclope alla guida di quella “tranquilla” e Logan capo dei ribelli, ma sono questi gli absurdum marvelliani che ci piacciono.
Se fossi io a scrivere una serie mutante... Mi piacerebbe sia sfruttare l’idea di un mutante che entra in politica e prova a farsi eleggere, sia quella di far vedere mutanti che invece di andare a rifugiarsi alla Grey School cercano di restare nel loro liceo e combattono per farsi accettare dal resto degli studenti. Una sorta di “Glee-club” con super-poteri.
Poi sul macro, magari mi piacerebbe fare un vero scontro finale tra i due gruppi di mutanti, al termine del quale trovare un nuovo “status quo” (magari non più una sola scuola, ma più scuole in giro per il mondo, ognuna al centro di una collana…).
Qual è la tua opinione sui capitoli cinematografici degli X-Men? Cosa ti è piaciuto, cosa no? Chi promuovi, chi bocceresti? E già che ci siamo, chi e cosa vorresti vedere negli eventuali futuri capitoli cinematografici?
MML: Ho amato moltissimo X2 e anche il primo film. Il capitolo 3 resta il meno riuscito, molto meglio First Class, pur con le sue incongruenze. Nei prossimi capitoli delle saghe Fox vorrei trovassero il modo di far rientrare Ciclope; non ha senso averlo ammazzato in quel modo assurdo. Sono certo che riuscirebbero a farlo saltare fuori. E poi Colosso. Voglio Colosso.
Uno dei grandi meriti degli X-Men è quello di narrare, pure se in un contesto fantastico storie, problemi e situazioni conflittuali con cui il lettore può facilmente identificarsi. C’è una situazione, un personaggio o un evento nelle storie-X che ti ha dato spunti di riflessione o di ispirazione a livello personale?
MML: Beh, una delle mie frasi preferite viene da Charles Xavier: “A volte non abbiamo il lusso di poter scegliere tra il bene e il male, ma solo il minore di due mali”. Ho appreso moltissimo dalle saghe degli X-Men: il sacrificio, il cambiamento, l’accettazione del diverso fuori e dentro di noi, l’idea di come si lavora in squadra…
Hai seguito la carriera editoriale degli X-Men fin dai suoi albori e sicuramente conosci bene o puoi intuire cosa bolle in pentola per il presente e il futuro del mondo mutante. Vorresti farci una breve carrellata della situazione editoriale degli X-Men al momento, e di cosa possiamo aspettarci nell’immediato futuro?
MML: Al momento in italia abbiamo ben sei collane regolari mutanti: Incredibili X-Men e Wolverine sono le due storiche, ma poi ci sono anche X-Men Deluxe, Wolverine e gli X-Men, I Nuovissimi X-Men, Deadpool. Nel 2014 ci aspetta il crossover La Battaglia dell’Atomo, che ne coinvolge la maggioranza, e che è davvero una delle cose più belle che ho letto in tema X da molti anni a questa parte.
Chiudiamo con un ipotetico “suggerimento” alla Marvel. C'è un autore, artista e/o scrittore, che non ha mai lavorato sugli X-Men e che secondo te potrebbe fare cose egregie lavorando su questi personaggi?
MML: Beh ci sono pochi autori che NON hanno mai lavorato al mondo X. Io direi a caldo Jeff Lemire, e magari David Lapham. Anche Garth Ennis sicuramente qualcosa di buono (e feroce) lo tirerebbe fuori…
Il 50° anno di vita degli X-Men si conclude oggi, ma l’epopea mutante è dunque tutt’altro che finita; anzi, promette nuovi colpi di scena e vicende appassionanti nell’universo mutante e una produzione fumettistica all’avanguardia e di altissima qualità curata dai migliori nomi che il panorama statunitense ha da offrire. BadComics.it si unisce a tutti gli x-appassionati italiani nel ringraziare Marco Lupoi per avere voluto condividere le sue opinioni e le sue passioni a tema mutante con noi, nonché per l’assiduo e imprescindibile lavoro nel garantire a tutti i lettori una gestione puntuale, precisa e curata delle nostre testate preferite. L’appuntamento si rinnova ogni mese in edicole e fumetterie: X marks the spot!