2 milioni per Nemico pubblico in Italia

La pellicola con Johnny Depp esordisce bene nel nostro Paese, mentre L'uomo che fissa le capre ottiene 1,1 milioni. Reggono ancora benissimo Up, Parnassus e This Is It, calano Amore 14 e Julie & Julia...

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Johnny Depp batte... Johnny Depp? Magari è un'esagerazione, ma visto che al primo posto del box office italiano c'è questo attore con Nemico pubblico e intanto Parnassus (dove Depp lavora per 5 minuti, ma è decisamente importante al botteghino) continua a marciare in maniera fantastica, non è follia far notare questo aspetto.

Come detto, in vetta c'è Nemico pubblico, che ha superato di un pelo i due milioni di euro (2.005.703, per la precisione), dato molto interessante per una pellicola non semplice e che dà vita alla migliore media per sala, sopra i 5.000 euro. L'altra nuova uscita importante, L'uomo che fissa le capre, si deve accontentare del terzo posto, con 1.187.029 euro, comunque un dato discreto.

Intanto, prosegue l'ottima marcia di pellicole come Up (che è arrivata a 13,7 milioni complessivi, grazie al secondo posto del weekend con 1.348.000), Parnassus (ha superato i 6 milioni totali andando oltre il milione anche in questo fine settimana, risultato straordinario e ancora da arricchire) e Michael Jackson's This Is It (sopra i 3,5 totali con gli oltre 700.000 conquistati negli ultimi tre giorni). Meno bene Amore 14 (826.000 euro nel weekend e sui 2,6 totali, decisamente non un dato soddisfacente per Federico Moccia) e Julie & Julia (sopra 1,6 milioni, ma si pensava potesse reggere meglio). Crollo definitivo per Nel paese delle creature selvagge (poco sopra i 500.000 euro totali, non arriverà al milione) e Bruno (che è a 1,1 milioni).

Pessimi dati per gli altri esordi. Se Anno uno era la classica uscita tecnica a cui la major non credeva (è uscito in dieci sale, per 14.000 euro di incassi), Alza la testa (76.000 euro) e Marpiccolo (61.000) hanno delle medie di poco superiori ai mille euro che non fanno ben sperare per le prossime settimane e che fanno capire quanto poco interesse ci fosse per questi titoli. Una lezione per chi pensa ancora che i festival (non solo Roma, come in questo caso, ma anche Venezia) siano importanti per la promozione di certi titoli...

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