1,9 milioni di dollari per 24 canzoni?

E' questa l'incredibile somma che dovrebbe pagare una donna, condannata per il download illegale di brani musicali. E poi si sorprendono che Pirate Bay mandi un esponente al Parlamento Europeo...

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Fonte: Varie

Rischia di essere un boomerang e un poster degli eccessi legali della lotta 'in favore del copyright'. Jammie Thomas, cittadina americana, è stata giudicata colpevole per essersi scaricata 24 canzoni e fin qui nulla di sconvolgente. La vera notizia sta nella multa che la giuria ha ritenuto di comminarle, ossia 1,9 milioni di dollari, quindi 80.000 dollari a canzone. Considerando il costo di quei pezzi su iTunes, una sproporzione 1 a 80808.

Ovviamente, la salatissima multa non dipende tanto dal danno arrecato dalla donna, ma vuole esplicitamente essere un avvertimento a chiunque venisse colto a fare lo stesso (cioè, centinaia di milioni di persone nel mondo). Techdirt si è posto alcune domande di carattere costituzionale, constatando come in realtà sia discutibile conferire una pena non per il crimine commesso, quanto per l'idea che questo debba servire d'esempio ad altri 'rei'. Il sito ha anche sottolineato l'errore della donna nel non voler trovare un accordo con la potentissima RIAA, la Recording Industry Association of America, in un processo in cui era ormai chiara la sua colpevolezza.

C'è poi un altro aspetto da sottolineare, partendo dalla lista di 24 brani che sono costati la pesantissima sanzione alla Thomas. La prima cosa che viene in mente, volendo scherzare sull'accaduto, è che finire nei guai per Bryan Adams e Janet Jackson è una beffa. In maniera più seria, si può notare intanto che sono quasi tutti brani famosi e che francamente non sembrano certo artisti che hanno subito grossi danni dalle azioni della donna.

Peraltro, si notava anche come alcuni di queste canzoni comparissero nello stesso album. In questo senso, la giuria ha comunque considerato il 'danno' per ogni singola canzone, come se ognuna di esse fosse slegata dalle altre. Non c'è bisogno ovviamente di dire quanto sia enorme la sproporzione tra la 'colpa' della donna e la pena comminata. Ci si chiede comunque a chi giovi tutto questo. E' ovvio che la signora non ha certo questa somma, quindi la RIAA si ritroverà ad aver speso un mucchio di soldi e a essere vista come il solito ente avido senza scrupoli. Inoltre, sarebbe interessante chiedere (e probabilmente qualcuno lo farà) agli autori delle canzoni in questione se ritengono appropriata la sanzione. Scommettiamo che molti parleranno in difesa della donna, anche solo per evitare brutte figure coi fan?

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti qui sotto!

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