14 bizzarre curiosità su Grand Budapest Hotel dal commento al film
Direttamente dal commento presente sull'edizione Criterion di Grand Budapest Hotel, ecco 14 curiosità sul film di Wes Anderson
Ecco quindi alcune di queste curiosità, emerse dal dialogo tra il regista, il co-sceneggiatore Roman Coppola, l’attore Jeff Goldblum e il critico Kent Jones:
Anderson non è abituato a gridare “azione” sul set all’inizio di una scena, ma allo stesso tempo ha negato di avere mai sparato in aria, come invece si dice era solito fare il regista Sam Fuller
La scena di apertura e il film stesso sono ispirati ai libri di Stefan Zweig, così come ai film di Ernst Lubitsch. Wes Anderson aveva trovato un racconto di Zweig in una biblioteca di Parigi. Catturato dalle parole, l’aveva letto per 45 minuti di fila, e infine l’aveva comprato.
Per prepararsi al commento audio Goldblum ha rivisto il film qualche giorno prima delle registrazioni. Si è detto particolarmente felice di avere potuto fermare più volte il film e immergersi in tutti i dettagli dei fotogrammi di Anderson.
Il personaggio di M. Gustave era stato scritto pensando solo ed esclusivamente a Ralph Fiennes. È stata una fortuna che egli abbia accettato.
Gran parte del cast e della troupe hanno alloggiato nello stesso hotel. Anderson si è appassionato a questa scelta di produzione trovandola molto migliore rispetto al consueto uso di roulotte e alloggi separati, dal momento che, secondo lui, è molto più divertente e produttivo.
Il quadro “il ragazzo con la mela” è stato dipinto da Michael Taylor e l’originale è conservato dietro a una sedia dell’ufficio londinese di Wes Anderson.
Roman Coppola ha ricordato di quando sua madre aveva raccolto una “enorme zucchina” per darla a Philip Kaufman perché le ricordava un alieno dal suo Terrore dallo spazio profondo (1978)
Anderson ha costretto tutti gli attori a farsi crescere barba e capelli nei mesi precedenti la produzione, per poi venire “aggiustati” e trasformati nel personaggio. Il regista ha ammesso: “credo che in questo film abbiamo avuto la massima fornitura possibile di baffi”.
Saoirse Ronan interpreta Agnes. Quando la ragazza ha chiesto al regista con che accento dovesse recitare lui ha risposto: “dunque, Ralph (Fiennes) parla come una persona inglese, Jeff parla come Jeff Goldblum, Tony (Revolori) usa l’accento di Anaheim, e abbiamo attori tedeschi che parlano con l’accento tedesco, quindi penso che dovresti parlare con inflessione irlandese”. Ronan ha confessato di non avere mai interpretato, fino a quel momento, un personaggio che avesse il suo vero accento (a breve avrebbe poi girato Brooklyn).
Mentre mostrava agli attori come muoversi durante la scena di fuga dalla prigione, Anderson ha messo la mano sulla bocca di un attore facendogli ingoiare per sbaglio un dente finto.
Il “momento James Bond” dell’inseguimento con gli sci è stato realizzato usando un paesaggio in miniatura e con sciatori animati.
Il simbolo “ZZ” è chiaramente un riferimento alla svastica nazista. Sul set il simbolo era chiamato “the zig zags” e Anderson ha abbozzato centinaia di variazioni durante la pre produzione.
Il regista ha consegnato al cast e alla troupe numerosi accappatoi basati sullo schema di colori dell’hotel. Goldblum sostiene di utilizzarli sempre: “sono i miei accappatoi preferiti”
Wes Anderson esplora spesso le possibili location in treno. Una volta lui e la produzione sono andati all’esplorazione a bordo di un treno particolarmente mal messo. Per affrontare il viaggio dovettero portare una motosega, dal momento che nevicava moltissimo e c’erano rami sui binari. Ogni tanto occorreva fermarsi e il location manager del film, Klaus, usciva dalla carrozza e liberava i binari tagliando i rami con la motosega.