Bad Movie - Gatta Cenerentola, di Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak, Dario Sansone

Il Bad Movie della settimana è Gatta Cenerentola, nuovo cartoon prodotto e realizzato dalla casa di produzione napoletana Mad. Dalla sezione Orizzonti di Venezia alle nostre sale

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Spoiler Alert

Gattaca Cenerentola

Due personaggi maschili chiave del racconto paiono asiatici nei lineamenti, Napoli sembra la Los Angeles di Blade Runner (soprattutto per l'inquinamento), gli oggetti e i vestiti richiamano i primi del '900 e il translatlantico Megaride è un incrocio tra il Titanic e la corazzata Yamato di Leiji Matsumoto. Aggiungete anche un fotoscandaglio in grado di “rimetterci in scena” proiettando i fantasmi di noi stessi nel futuro come fossimo ologrammi che non vogliono lasciare quella nave simili in tutto e per tutto ai clienti dell'Overlook di Shining (ma meno letali). Cosa c'entra la Napoli di oggi con tutta questa esterofilia artistica aggiuntasi a un soggetto base proveniente da una favola seicentesca del Giambattista Basile de Lo Cunto De Li Cunti rielaborata in chiave cartoon passando anche per il teatro d'opera popolare di Roberto De Simone del 1976? C'entra, c'entra.

Stile

La stratificazione è l'anima del quasi anime Gatta Cenerentola di Cappiello, Guarnieri, Rak e Sansone. Stratificazione sia dal punto di vista del vestito (i tanti richiami) che del corpo di un racconto su una dialettica partenopea secolare: ottimismo della bontà (un armatore armato solo di un sogno di scienza che a Napoli pare già fantascienza) e pessimismo della regione Campania (un gangster nichilista nega prima con il pensiero e poi con la forza la possibilità della visione dall'armatore). Ha ragione Roberto Saviano ad interessarsi di questo bellissimo cartone animato realizzato dai sacri pazzi della Mad Entertainment, già autori del più intimo L'Arte Della Felicità (2013). Perché Gatta Cenerentola parla di ciò di cui si parla a Napoli da sempre: si può immaginare un futuro diverso oppure la progettualità è: “Dare la forchetta d'argento ai morti di fame”? Che tutto ciò si possa proporre allo spettatore italiano di oggi attraverso una rilettura della favola di Basile con ologrammi, femminielli killer, scarpette che si sciolgono in cocaina, 2d mescolato a 3d, motion capture e paint over (che meraviglia questo effetto acquerello ottenuto digitalmente), passi felpati e voci suadenti (il poliziotto cocciuto di Alessandro Gassman è foneticamente ipnotico)... diventa esso stesso organico al soggetto del film: speranza, in questo caso per il cinema italiano.

Conclusioni

Dopo aver vinto a sorpresa con L'Arte Della Felicità lo European Film Award nel 2014 contro due cartoon franco-belgi dalla produzione titanica, ci stiamo chiedendo se a Napoli non possa finalmente sorgere un nostro nuovo Polo dell'Animazione Italiana consci del fatto che un paese che non investa per creare buona animazione oggi... è un paese che non ha capito dove sta andando il cinema della contemporaneità. Abbiamo ricordato il maestro Bruno Bozzetto nel Bad School perché anche noi abbiamo fatto scuola nel cartoon del secolo scorso con capolavori come West and Soda, Vip, Mio Fratello Superuomo e Allegro Non Troppo. Osservando il piglio artistico della Mad e la loro capacità di fare squadra (Alessandro Rak pare assumere il ruolo di Lasseter alla Pixar), ci torna l'entusiasmo anche se solo il pubblico nazionale, oltre ai premi internazionali, può aiutare Gatta Cenerentola a far fare ai suoi creatori il balzo felino necessario proseguire nel loro fin qui straordinario percorso artistico e culturale. A Napoli, grazie alla Mad, si sta già facendo oggi qualcosa che ieri sarebbe sembrato... proprio fantascienza.

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