La Pixar poteva finire a disegnare... automobili!

Come il caratteraccio del miliardario Ross Perot impedì che la Pixar venisse comprata della General Motors...

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Ancora Ed Catmull al centro di un'interessante vicenda che riguarda il passato della Pixar.

Buon per lui... questa volta non si tratta del processo Techtopus.

La storia, riportata dal Patrick George di Jalopnik.com, recupera un'ingarbugliata vicenda del passato che vede coinvolti General Motors e il miliardario texano Ross Perot.

Se non fosse stato per il magnate dei computer due volte candidato perdente alle elezioni presidenziali (nel 1992 e nel 1996), non avremmo probabilmente mai visto né Toy Story, né Alla ricerca di Nemo, né Up.

I fatti risalgono al periodo della storia Pixar immediatamente precedente all'acquisto da parte di Steve Jobs con un investimento di 10 milioni di dollari nel 1986 non molto dopo la sua forzata uscita dalla Apple.
Se non fosse stato per Perot, Jobs non avrebbe mai potuto effettuare quell'acquisto.

Questo perché nel 1985 Pixar stava per essere venduta a General Motors come racconta il co-fondatore della compagnia di Emeryville Ed Catmull nel recente libro “Creativity, Inc.: Overcoming the Unseen Forces That Stand in the Way of True Inspiration”. Ecco le sue parole:

General Motors era interessata a noi all'epoca per via della nostra capacità di modellare digitalmente gli oggetti. Un'abilità che si sarebbe potuta utilizzare nel design automobilistico.

L'offerta da parte di GM fu stimata intorno ai 30 milioni di dollari: 15 milioni direttamente al proprietario George Lucas e 15 milioni in investimenti di potenziamento della Pixar.

Ancora Catmull:

Avevamo costruito l'hardware che avevamo anche progettato e all'epoca General Motors arrivò con questa offerta da 30 milioni per rilevarci. Ma gli azionisti della EDS, ovvero gli uomini di Ross Perot, entrarono a quel punto in guerra con la General Motors. E l'accordo sfumò.

La EDS, Electronic Data Systems, era una società fondata da Perot e poi venduta alla General Motors nel 1984.

Doveva aiutare GM a migliorare la resa del suo sistema informatico per gareggiare sempre meglio contro lo spettro della concorrenza nipponica. Purtroppo, o per fortuna, le filosofie alla base di EDS e GM entrarono presto in conflitto.

Grazie all'accordo tra la sua EDS e la GM, Perot era entrato nel board della General Motors e non si trovava per niente bene. Non amava le lentezze burocratiche dei capi azionisti della società, non amava la qualità dei modelli automobilistici GM e presto arrivò ai ferri corti con la casa di Detroit. Questo è uno sfogo di Perot sulla GM alla rivista BusinessWeek nel 1986:

Il primo dipendente EDS che vede un serpente, lo uccide. Alla General Motors, invece, se vedono un serpente la prima cosa che fanno è istituire una commissione sui serpenti. Poi assumono un consulente esperto di serpenti e poi, una volta che hanno riunito il consulente e la commissione, parlano almeno per un anno di serpenti.

Ross Perot e la General Motors non si sopportarono a lungo.

Fu proprio una lite furibonda tra General Motors e Ross Perot a far saltare l'acquisizione Pixar da parte della casa automobilistica di Detroit.

Ecco le parole del co-fondatore Pixar Alvy Ray Smith sul suo sito personale:

Gli uomini della EDS di Perot stavano conducendo la trattativa per conto della GM per acquisirci. Ma l'accordo saltò quando Perot insultò il board della GM accusandoli di essere stati degli sciocchi per un'altra operazione riguardante l'acquisizione della Hughes Aircraft nel 1985 con conseguente fusione con la Delco Electronics.

Se Ross Perot non fosse stato così duro contro l'operazione Hughes Aircraft voluta dalla GM, il mondo probabilmente non avrebbe mai visto i cartoni animati della Pixar. La GM si offese al punto per i modi di Perot che di fatto bloccò tutte le operazioni che vedevano uomini EDS rappresentare la General Motors. L'acquisto della Pixar era una di queste operazioni.

Smith ricorda come dopo il fallimento della vendita a General Motors, lui e Catmull fossero andati di corsa da Steve Jobs per proporgli l'acquisto della Pixar.

E' peculiare della Pixar questa costante deviazione da quelli che possiamo definire gli obiettivi primari dell'azienda.

Quando nacque nel 1979 si pensava che dovesse sviluppare macchine poi usate dal governo o dall'industria medica. Visto che gli affari andavano malissimo in quel campo, decisero poi di gettarsi nel mondo degli spot commerciali in computer animation.
E poi arrivò Jobs.
E poi nel 1995 arrivò Toy Story.
E poi... beh il resto lo sapete.

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