TFF 32 - Big Significant Things, la recensione

In Concorso al Torino Film Fest arriva l'inconcludente ma simpatico Big Significant Things con Harry Lloyd ovvero Viserys Targaryen di Trono di spade

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Chi è quel giovanotto leggermente inquietante che si ferma ad ammirare Il secchio di cedro di più grande del mondo presso Oxford, Missisipi, provando ad attaccare bottone con dei locali che lo guardano come un matto?

Che tipo di strano viaggio sta compiendo in totale solitudine?
Quando arriverà a Gulfport, sempre nello Stato del Missisipi, per ammirare La sedia a dondolo più grande del mondo capiremo definitivamente che Craig Harrison, pubblicitario trentenne dal sorriso gioviale che si può trasformare però in ghigno disperato, si trova in una delle poche vacanze prese nella vita e da una responsabilità che sembra pesargli in testa più del più grande macigno del mondo: andare a vivere con la sua fidanzata a San Francisco. Mentre lei è in California a scegliere la loro nuova prima casa in compagnia del padre (non ama particolarmente Craig e c'è da capirlo), lui se ne va in giro a bighellonare vicino a questi paradossali monumenti e simboli dell'eccentricità americana.

Cercherà disperatamente di stabilire un contatto con il fratello (al quale propone di incontrarsi vicino alla Stella più grande del mondo accanto alla quale si fecero una foto da bambini nello Stato della Virginia), proverà a uscire la sera con dei teenager per riassaporare la spensieratezza della gioventù e arriverà perfino a incontrare una bella ragazzona che si è trasferita a Gulfport dalla Finlandia con la quale nascerà un tenero e sensuale flirt. Alla sua fidanzata Craig ha raccontato di essere in una trasferta lavorativa con dei colleghi.

Come andrà a finire? In modo un po' troppo blando visto tutti gli indizi di racconto lasciati sul percorso dal regista e sceneggiatore Bryan Reisberg, il quale però ha il dono innegabile della sintesi e una bella mano per la commedia della malinconia maschile alla Alexander Payne. Niente di eccezionale per l'unica presenza dagli Stati Uniti in Concorso al Torino Film Fest 2014.
Ma due fattori della pellicola hanno il loro fascino: il protagonista Harry Lloyd già visto in chiave repellente nei panni di Viserys Targaryen in Trono di spade (la sua fu una delle morti accolte con più soddisfazione dal pubblico dello show) e la bellissima, reale finlandese, Krista Kosonen nei panni dell'enigmatica ragazza triste di Gulfport per cui Craig perde quasi la testa.
Lui sembra un Anthony Perkins più empatico, lei un incrocio bellissimo tra Marion Cotillard e Zooey Deschanel.

Il film, grazie a loro due, ha il suo dannato perché. Peccato per un finale non convincete.
Problema costante qui nel Concorso del Torino Film Fest.

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