Tex 703 - 704, la recensione
Un doppio racconto di Tex assolutamente coinvolgente e disseminato di sorprese
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Pasquale Ruju, la penna più prolifica di Aquila della Notte, seconda solo a quella dell'editor Mauro Boselli, torna a firmare una storia doppia, dopo aver riportato sulla scena uno dei villain principali della saga in Il ritorno di Proteus (Tex 693, luglio 2918) e nel seguito, Kit contro Kit (Tex 694, agosto 2918).
Il criminale, grazie all'intercessione del Nostro, si è ricostruito un'esistenza decorosa e nei rispetti delle regole. Si è trasferito a San Francisco e si è preso cura del piccolo Tim Mitchell, ignaro del fatto che proprio Ken fosse l'assassino di suo padre. L'ex fuorilegge sembra aver messo la testa a posto ed è sinceramente affezionato al ragazzino. Tex, tuttavia, vuole accertarsi della cosa e in compagnia dall'insperabile Kit Carson decide di far visita a Bowen nella pittoresca città californiana. Il protagonista ha una sorta di infallibile sesto senso per i guai in arrivo: è in atto, infatti, un complotto architettato da vecchi colleghi e conoscenti di Bowen, che con lui hanno un conto in sospeso: tagliagole senza scrupoli che hanno predisposto un'ignobile trappola al criminale redento, totalmente all'oscuro della terribile minaccia che sta per abbattersi su di lui e i suoi cari.
Siamo di fronte a un'altra imperdibile avventura dell'icona di Sergio Bonelli Editore, che Gianluca Acciarino - talento navigato ma con alle spalle solo una manciata di numeri della serie regolare di Tex - ha interpretato con un'intensità recitativa impressionante. Il suo tratto pulito e intenso, esaltato da un'eccellente uso delle chine, confeziona tavole di una plasticità e di un'energia estremamente coinvolgente ed emozionante.
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