Recensione - The Walking Dead: Survival Instinct - Non sopravvissuto

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Quote:

il lavoro di Terminal Reality è figlio più delle logiche aziendali di Activision che di un processo creativo solido e coerente.

L'avventura dei fratelli Dixon fatica a mantenere le promesse...

Erano anni che gli zombie non andavano così di moda. L'enorme successo di Walking Dead, prima nella sua incarnazione fumettistica e successivamente in quella televisiva è riuscito sia a riportare in vita - termine, in questo caso, decisamente appropriato - un tipo di narrazione che pensavamo ormai confinata alle VHS degli anni '80.

Dal punto di vista videoludico, la saga di Kirkman ha confermato l'enorme talento narrativo di Telltale che, con la sua avventura grafica, ha conquistato plausi pressochè unanimi (compresi i nostri) ed era solo questione di tempo prima che qualche publisher con conti in banca a sei zeri si accorgesse del nuovo tesoro da depredare.

Con questo Survival Instinct, Activision ha cercato di proporre al grande pubblico un titolo dall'approccio classico che si ricollegasse al serial, narrando le avventure dei fratelli Dixon prima del loro incontro con Rick e gli altri sopravvissuti. Purtroppo però la realizzazione non è stata all'altezza e Terminal Reality, che ha sviluppato il titolo, è cascata in una serie di errori che relegano Survival Instinct nella categoria dei vorrei ma non posso più che in quella dei grandi tie in.

Nel gioco vestiremo i panni di Daryl Dixon che, insieme al fratello Merle, cerca di sopravvivere nella Georgia post - apocalittica che abbiamo imparato a conoscere, e a temere, nel serial originale. Per quanto riguarda la narrazione, Survival Instinct è stato ufficializzato come prequel canonico del telefilm, dunque tutto quello che accade nel gioco va considerato come parte della vicenda generale; al contrario di Telltale, che ha preferito concentrarsi su una storyline del tutto inedita, Terminal Reality è riuscita a costruire una trama che, durante le otto ore necessarie a completare il titolo, riesce a inanellare un paio di colpi scenici di un certo effetto, capaci di aprire scorci nuovi sulla complessa vicenda personale dei due fratelli. Tuttavia i momenti davvero interessanti sono giusto un paio e, in ogni caso, non lasciano presagire chissà quali sviluppi futuri in eventuali seguiti o nelle prossime stagioni del serial.

Se narrativamente siamo sulla sufficienza, però, è dal punto di vista ludico che Survival Instinct non riesce a soddisfare in pressoché nessun aspetto. Gli sviluppatori, limitando al massimo le armi da fuoco e facendoci usare come strumenti principali il pugnale e la balestra, avrebbero voluto rendere il titolo il più stealth possibile, costringendo il giocatore ad agire come se, davvero, fosse un sopravvissuto che tenta vanamente di resistere a un nemico molto più numeroso e senza alcuna pietà; la finzione regge giusto per i primi due livelli, quando - non ancora troppo pratici con il sistema di controllo e le armi - si tende ad avere un approccio abbastanza prudente all’azione. Dopo poche ore, tuttavia, ci si accorge che l’opzione “massacro zombie” non è poi così difficile da attuare. I non morti, infatti, attaccano sempre uno alla volta e, qualora venissimo bloccati da uno di loro, sarà sufficiente completare un semplicissimo quick time event per piantargli il coltello in fronte senza troppa difficoltà. Una volta “rotto il gioco”, l’intera esperienza di Survival Instinct finisce alle ortiche e l’avventura si trascina stancamente verso un finale che, con tutta probabilità, in pochi avranno la forza di raggiungere, dato il tedio che si avverte subito dopo aver ammazzato l’ennesimo zombie con l’ennesimo quick time event identico ai precedenti.

Il comparto tecnico, oltre a non brillare per quanto riguarda l’estro artistico, mostra una pochezza inaccettabile per un titolo moderno, con un riciclo esagerato degli ambienti e modelli poligonali che, forse, sarebbero potuti andar bene nel 2007. Nel complesso il lavoro di Terminal Reality è superficiale e poco curato, figlio più delle logiche aziendali di Activision (che aveva bisogno di far uscire un tie in di Walking Dead prima della fine della terza stagione televisiva) che di un processo creativo solido e coerente.

Per quanto ci riguarda l’unico titolo ad aver davvero colto il senso profondo dell’opera di Kirkman rimane l’avventura grafica di Telltale che, ancora una volta, torniamo a consigliarvi.

Tipologia di Gioco:

The Walking Dead: Survival Instinct è un FPS con velleità da avventura in prima persona. Nel progetto originale degli sviluppatori le dinamiche stealth avrebbero dovuto controbilanciare l'esplorazione di un mondo post apocalittico e dominato dai non morti, tuttavia il gameplay non è ben equilibrato e, il più delle volte la forza bruta è più che sufficiente per farsi strada fra le desolate città della Georgia.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia promozionale fornitaci gentilmente da Activision. Per scrivere la recensione abbiamo completato il titolo.

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