Macanudo - Una pioggia di idee, la recensione
La Nuova Frontiera prosegue la pubblicazione di Macanudo di Liniers, da dove DOUbLe SHOt l'aveva interrotta un paio di anni fa...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il primo volume pubblicato da questo editore prosegue da dove si era interrotta l'avventura di DOUbLe SHOt, con un formato e una grafica coerente che permette ai fan nostrani di Liniers di continuare la collezione in modo omogeneo. L'unica differenza è l'assenza della numerazione, che avrebbe potuto allontanare potenziali lettori sprovvisti degli albi precedenti; essendo le strisce scollegate tra loro, anche un neofita può avvicinarsi a questa sesta raccolta senza svantaggio alcuno. Niente Macanudo 6 quindi: La Nuova Frontiera opta per Macanudo - Una pioggia di idee, titolo che ben si adatta alla varietà e alla sperimentazione che si possono trovare tra le pagine di questo fumetto.
Abbondano però i personaggi ricorrenti, i tormentoni, i cicli interni che l'autore alterna con un perfetto equilibrio, riportando in scena elementi che il lettore ha piacere a rivedere senza però abusarne mai, e soprattutto riuscendo a sfruttarli in modo da offrire ogni volta qualcosa di nuovo. C'è la poesia bucolica di Enrichetta del suo gatto Felllini, il folle nonsense dell'amico invisibile Olga, i deliri immotivati di Alfio la palla troglodita, gli aneddoti autobiografici di Liniers, le riflessioni esistenzialiste dei pinguini, i folletti con le cuffie smisurate, il misterioso uomo vestito di nero di cui continuiamo a non sapere quasi nulla... Tra le aggiunte più divertenti di questo volume ci sono le disavventure di Rubinstein alle prese con i suoi capelli e lo stile di vita delle giraffe e il loro lungo collo.
Un paio di anni fa, recensendo Macanudo 5, esprimevamo la nostra preoccupazione davanti alla possibilità che questa serie potesse non trovare più la sua collocazione sugli scaffali italiani. Fortunatamente così non è stato, permettendo anche ai lettori della nostra penisola di scoprire una delle strisce più interessanti dell'ultimo decennio e, purtroppo, una delle più sottovalutate.