H.P. Lovecraft: La musica di Erich Zann e altri racconti, la recensione
La sofferenza e l'oppressione dell'essere che hanno segnato la vita privata e professionale di H.P. Lovecraft si rispecchiano in questo fumetto
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
H.P. Lovecraft (20 agosto 1890 – 15 marzo 1937) è unanimemente riconosciuto come uno dei padri della moderna letteratura horror e di quella fantascientifica, due generi che il suo incommensurabile talento è riuscito a fondere in un unicum innovativo per la prima volta nella Storia. Dopo decenni, molti dei lavori della vastissima produzione dello scrittore continuano ad affascinare intere generazioni, le cui menti creative li adattano nei più svariati media. Tra essi spicca il Fumetto, che conta innumerevoli trasposizioni dei racconti di Lovecraft in tutto il mondo. Una delle più recenti è uscita lo scorso mese in Italia sotto le insegne di NPE: è firmata da D.D. Bastian e Sergio Vanello e si intitola H.P. Lovecraft: La musica di Erich Zann e altri racconti.
A queste aggiungiamo l'eccellente tecnica dell'artista, che rende il libro una galleria di acquerelli incastonati in un'ineccepibile logica sequenziale. Le tavole sono giocate su concentrazioni e dissolvenze di colore, le cui sfumature incarnano l'essenza delle emozioni che ogni specifica scena intende trasmettere.
In Un'illustrazione e una vecchia casa emergono con decisione le tematiche care a Edgar Allan Poe, autore fondamentale nella formazione di Lovecraft. L'elemento gotico, macabro e il male contraddistinto da una natura occulta e imperscrutabile avvolgono la vicenda di un viaggiatore sorpreso da un temporale in un remoto bosco del New England e costretto a rifugiarsi in una decadente e inquietante casa di legno apparentemente abbandonata. L'epilogo della trama possiede una tale suggestione che lo troveremo declinato nelle maniere più disparate nella storia dell'horror.
Samsara è il concetto che nelle principali religioni di origini indiane indica l'eterno ciclo della reincarnazione da cui l'anima aspira prima o poi di sfuggire, disperdendo se stessa e annullando la propria individualità. Ispirandosi al sentire tormentato e irrequieto di Lovecraft, Vanello ne dà una rilettura calata nei mali, nelle sofferenze e nei bisogni della società contemporanea. Magistrale la sequenza di tavole che racconta l'annullamento dello spirito e la sua liberazione da ogni peso della realtà terrena.
La sofferenza e l'oppressione dell'essere che hanno segnato la vita privata e professionale di H.P. Lovecraft si rispecchiano in questo fumetto: una lettura irrinunciabile per chiunque ami uno dei maggiori interpreti dell'immaginario fantastico, figlio delle profondità più oscure del nostro spirito.
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