Diabolik Magnum: I gioielli perduti, la recensione
Le oltre 600 pagine di Diabolik Magnum propongono una storia sostanziosa, adrenalinica e di qualità
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Rosalia Finocchiaro, penna navigata della squadra di sceneggiatori in forza al Re del Terrore, introduce con un'accattivante disquisizione su alcuni tesori maledetti una novità assoluta di Astorina: Diabolik Magnum. Questo balenottero di oltre 600 pagine, con un folto e gustoso apparato redazionale, nasce dall'intenzione di proporre un volume maggiorato in concomitanza con le vacanze, quando i lettori hanno più tempo da dedicare allo svago e (si spera) alla lettura.
L'avventura che apre il volume, Contro un fantasma (Diabolik Anno XLI 1, gennaio 2002), scritta da Roberto Altariva, Tito Faraci e Patricia Martinelli per i disegni di Enrico Rallo e Giorgio Montorio, è la pietra angolare dell'intera run, in cui - oltre a quella della Benton - spicca la figura del Conte Sandor, alias il Fantasma, ladro inafferrabile che incarna una sorta di Diabolik ante litteram. Magnum propone delle tavole inedite del fumetto, le due finali. Con l'avvento del direttore Mario Gomboli, nel 2002, a partire dal racconto in oggetto, Astorina decise infatti di passare da una foliazione variabile a una fissa, ossia le canoniche 120 pagine; ed ecco perché questo epilogo ci giunge solo ora.
Ne Il bracciale perduto (Diabolik Anno LIV 4, aprile 2015), sempre di Gomboli, Pasini, Altariva, Di Bernardo e Brandi, tiene banco l'ennesimo ma entusiasmante confronto tra il protagonista e il suo indomabile antagonista: l'Ispettore Ginko. Obiettivo in nero (Diabolik Anno LVIII 3, marzo 2019), di Altariva, Pasini, Di Bernardo, è invece l'ultimo atto, proposto in edicola pochi mesi or sono. Il guanto di sfida viene lanciato al protagonista da Federico Corman, un uomo di Televisione senza scrupoli che dà vita a un'intrigante partita a scacchi con il Re del Terrore, arrivando addirittura a farsi beffe di lui.
Così come la Baker e Sandor, Corman si dimostra un avversario di eccezionale livello per Diabolik ed Eva, capace di confrontarsi quasi alla pari con loro in termini di astuzia e trabocchetti, per il cui concepimento va un plauso speciale all'immaginazione e al rigore logico degli autori. Tuttavia, come sappiamo, chi osa provocare apertamente il signore del crimine di Clerville, manipolarlo o perfino metterlo in ridicolo, incappa nella sua implacabile vendetta...
I gioielli perduti propone cinque imperdibili racconti che esaltano gli aspetti chiave dell'antieroe e della sua compagna, catturandone l'inimitabile essenza di fuorilegge caratterizzati da un preciso codice d'onore e di condotta: non uccidono gratuitamente, non colpiscono i giusti o gli indifesi e hanno un rispetto encomiabile per gli animali. Ovviamente, in tutto ciò, i due non sanno resistere a un colpo nella misura in cui esso rappresenti un'impresa impossibile o si trasformi in un gioco sottile basato su arguzia e coraggio.
La promessa del Magnum è ampiamente mantenuta: offrire ai fan dell'icona delle sorelle Giussani un sostanzioso tomo ricco di azione, adrenalina e soprattutto qualità. Non ci riferiamo soltanto all'eccellenza dei soggetti e delle sceneggiature ma anche ai disegni, che vedono all'opera alcuni dei migliori artisti di Astorina, Montorio e Di Bernardo (responsabile anche dell'inedita copertina, colorata da Claudia Ianniciello), i quali si distinguono per l'eleganza del tratto e la straordinaria interpretazione di Diabolik, Eva e dei personaggi che ruotano loro attorno.
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Fonte immagini: Diabolik – Il Re del Terrore