Dampyr 230 - 231, la recensione
La doppia storia di Dampyr 230 e 231 segna un nuovo fondamentale e imperdibile tassello della saga
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
La doppia storia uscita a maggio e giugno su Dampyr si segnala come un nuovo, fondamentale tassello dell'intera saga. Le ragazze di Mahogany Hall (Dampyr 230) e La città dell'Uomo Nero (Dampyr 231) sono scritti dall'editor e prima penna del Figlio del Diavolo, Mauro Boselli, e disegnati da Nicola Genzianella, un veterano del Fumetto horror targato Sergio Bonelli Editore.
La vicenda si apre con un preciso filo narrativo che coinvolge un ridotto numero di personaggi; dopo alcune pagine si innesta una seconda linea d'azione con altri elementi di spicco, e così via, fino a ottenerne tre, quattro o anche di più; queste finiscono per svilupparsi e intersecarsi, scandite da precisi stacchi spazio-temporali e dimensionali (il multiverso e i suoi mondi intermedi sono infatti elementi fondanti della continuity dampyriana, e costituiscono l'essenza dei due brossurati in oggetto). Infine, l'intricato ordito si fa imponente, si amalgama, uniforma e viene brillantemente risolto.
"La doppia storia uscita a maggio e giugno su Dampyr si segnala come un nuovo, fondamentale tassello dell'intera saga."C'è inoltre spazio per Baron Samedi, l'enigmatico Principe dei Seduttori Samael e per molti altri ancora. Infine, si rivelerà in tutta la sua terrificante potenza anche Nyarlathotep, il Caos Strisciante, l'unico dio tra i Grandi Antichi a risultare un attivo e frequente visitatore della Terra.
Boselli compie un lavoro simile a quello svolto ai tempi dell'immensa e discontinua saga arturiana ma prendendo in considerazione il vasto e frammentario materiale del Ciclo di Cthulhu, partorito da H.P. Lovecraft: lo compatta, lo espande e lo incastona nel suo racconto, rielaborandolo attraverso una nuova ed entusiasmante chiave interpretativa colma di svolte eclatanti.
Siamo sicuri che la suddetta run seguirà il destino di altri cruciali storyarc di Dampyr e verrà presto riproposta in un unico volume: lo meritano la storia, la drammaticità e l'ironia dei testi, così come le monumentali tavole di Genzianella, artefice di una prova superlativa per la varietà delle ambientazioni e delle situazioni, nonché per la miriade di figure delineate. Il tratto poliedrico e intenso del disegnatore rende al meglio qualunque scenario o emozione, inquietandoci nel profondo con incredibili mostruosità o accendendo le nostre fantasie con figure dalla sensualità sfrenata.
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